CATTIVITÀ AVIGNONESE

Alla base della crisi religiosa del Cinquecento, resa grave dal fatto che i fedeli non avevano più fiducia nel papa e nei sacerdoti, c’era il dramma vissuto dalla Chiesa nel tardo Medioevo: la cattività avignonese. Con papa Clemente V la sede pontificia fu trasferita per quasi settant’anni ad Avignone. Questo periodo è noto come “cattività avignonese” perché tutti i papi furono francesi e sottomessi al re di Francia. Ad Avignone si viveva nel lusso e si vendevano cariche ecclesiastiche: il papato aveva raggiunto il punto più basso della sua storia.

VENDITA DELLE INDULGENZE E PUBBLICAZIONE DELLE 95 TESI DI LUTERO

Nel 1517 papa Leone X promosse la raccolta di elemosine in cambio di indulgenze: una vera e propria compravendita per raccogliere fondi per erigere la cupola di San Pietro a Roma. In Germania, si arrivò al punto di vendere indulgenze come garanzia ai banchieri in cambio di un prestito. Queste pratiche scandalizzarono il monaco Martin Lutero che, nell’ottobre del 1517 pubblicò le 95 Tesi. In questo documento condannò la vendita delle indulgenze e criticò l’eccesso di tasse che la Chiesa pretendeva. Tali argomenti garantirono un enorme successo a Lutero e, in pochi mesi, le Tesi furono stampate in molte copie e diffuse in tutta la Germania.

SCOMUNICA DI LUTERO E DIETA DI WORMS

Le posizioni di Lutero, considerate eretiche (contrarie alle verità di fede) da papa Leone X, causarono la scomunica di Lutero nel 1521. Ora toccava all’imperatore il compito di fare arrestare l’ex agostiniano e di consegnarlo a Roma, ma Carlo V, da poco eletto imperatore, preferì convocare il monaco ribelle di fronte alla Dieta, ossia l’assemblea dei principi e dei governanti delle città tedesche. L’imperatore sperava di convincere Lutero ad abbandonare le sue tesi, così da non arrestarlo. La Dieta si riunì a Worms nell’aprile di quell’anno, ma Lutero di fronte all’imperatore confermò le proprie convinzioni religiose. Tuttavia non venne arrestato perché il principe di Sassonia decise di proteggerlo nascondendolo in un castello.

RIVOLTA DEI CONTADINI (1524-1525)

In Germania, i contadini speravano che il rinnovamento religioso potesse portare a una maggiore giustizia sociale. Nelle campagne si scatenò, tra il 1524 e il 1525, una rivolta violentissima. I contadini erano capeggiati da Thomas Müntzer, un riformatore che voleva la rivoluzione sociale. Cercava di realizzare un’alleanza fra i contadini ribelli, i lavoratori delle miniere e gli operai delle città. Lutero, di fronte a queste rivolte, si schierò con i principi, esortandoli a sedare i contadini. Era infatti convinto che tutti dovessero obbedire all’autorità dei principi. A Frankenhausen, nel maggio del 1525, i principi sbaragliarono i rivoltosi.

ATTO DI SUPREMAZIA, NASCE LA CHIESA ANGLICANA

Enrico VIII si rivolse all’arcivescovo di Canterbury, massima autorità della Chiesa in Inghilterra, per liberarsi dal suo matrimonio e ottenere il divorzio. Quando papa Clemente VII minacciò la scomunica, il sovrano inglese reagì con l’Atto di Supremazia, che stabiliva come solo il re fosse il supremo capo della Chiesa d’Inghilterra. Nacque la Chiesa anglicana (inglese): una forma nazionale che però restò fedele a gran parte della dottrina cattolica. Nei fatti, Enrico VIII si limitò a sostituire l’autorità del papa con la sua. Dal 1534 in poi i vescovi furono scelti dal re, terminò il pagamento delle tasse a Roma, furono soppressi i conventi e l’inglese sostituì il latino nei riti.

IGNAZIO DI LOYOLA FONDA LA COMPAGNIA DI GESÙ

In seno alla Controriforma si sviluppò una vasta attività missionaria volta a diffondere il cristianesimo. Tra i protagonisti di queste iniziative si distinse la Compagnia di Gesù. Nacque nel 1540 da Ignazio di Loyola (1491-1556), un cavaliere spagnolo che abbandonò la carriera militare per dedicarsi solo a Dio e alla sua Chiesa. La Compagnia di Gesù era costituita da sacerdoti missionari, organizzati come un esercito e ben istruiti. I Gesuiti divennero così protagonisti della Controriforma: un ordine di uomini scelti era proprio ciò di cui la Chiesa e il papa avevano bisogno per contrastare il protestantesimo. Da metà Cinquecento i Gesuiti fondarono molti collegi e in breve tempo assunsero il controllo dell’istruzione superiore in quasi tutta Europa.

CALVINO FONDA LA CHIESA DI GINEVRA

Giovanni Calvino (1509-1564) si convertì al protestantesimo e venne subito perseguitato. Dovette così abbandonare la Francia per la Svizzera. Qui propose una versione della Riforma protestante in parte diversa da quella di Lutero, anche perché le condizioni in Svizzera erano molto diverse da quelle in Germania: non esistevano i principi feudali, c’erano città libere, organizzate in repubbliche, come Ginevra, in cui Calvino si stabilì dal 1536.
In questa città Calvino fece il pastore e il predicatore. Nel 1541 vi fondò una Chiesa, che addirittura impose la sua autorità anche sul governo cittadino. Il fine di Calvino era di creare una repubblica di santi, uno Stato in cui tutti i cittadini si impegnassero solo per la gloria di Dio.

CONCILIO DI TRENTO (1545-1563)

Papa Paolo III convocò un concilio ecumenico (l’assemblea di tutti i vescovi) per riaffermare le verità di fede messe in discussione dai protestanti e per riorganizzare il clero. Convocato a Trento nel 1545, durò ben diciotto anni. I provvedimenti presi durante il Concilio ebbero doppia natura: sulla dottrina, da un lato, di riforma, dall’altro. I decreti dottrinali ribadiscono che solo la Chiesa può interpretare le Scritture, che per la salvezza sono necessarie sia la fede sia le buone opere, e infine riaffermano il ruolo centrale del clero; in pratica respingono i tre principi del protestantesimo. Con i decreti di riforma, il Concilio cercò di risolvere il problema della corruzione degli ecclesiastici.

PACE DI AUGUSTA

Nel Nord della Germania il protestantesimo si diffuse rapidamente e i principi di quelle regioni ne approfittarono per impadronirsi delle proprietà ecclesiastiche. Ma molti principi rimasero cattolici, così l’imperatore Carlo V tentò di superare questa divisione prima con il dialogo, poi con gli eserciti. Anche dopo una pesante sconfitta, i principi protestanti rifiutarono di sconfessare il proprio credo. Carlo V accettò un compromesso: la pace di Augusta. Questo accordo stabilì che i principi erano liberi di scegliere la propria religione, ma i sudditi di ogni regione tedesca, invece, dovevano seguire la fede scelta dal proprio principe oppure emigrare. Con la pace di Augusta ci fu la divisione della Germania fra Stati cattolici e protestanti.

PUBBLICAZIONE ELENCO DEI LIBRI ALL’INDICE

La Chiesa cattolica durante la Controriforma si servì di: il Tribunale dell’Inquisizione, che giudicava i sospetti di eresia, e la Congregazione dell’Indice dei libri proibiti. Nel 1559 la Congregazione pubblicò l’elenco dei libri la cui vendita venne vietata; chi li possedeva già doveva consegnarli alla Chiesa affinché fossero bruciati. Vennero vietate anche tutte le opere che apparivano poco rispettose dell’autorità del clero. La Chiesa usò l’arma della censura nei confronti di intellettuali, scienziati e artisti, a volte accusati (come Michelangelo) di aver eseguito opere «indecenti». Il caso più noto fu quello dello scienziato Galileo Galilei, costretto a rinnegare le proprie tesi scientifiche e la propria adesione al sistema copernicano.