TESTO BES CAPITOLO 1 - CARLO V E LA FINE DELLA LIBERTÀ ITALIANA
1. La prima fase delle guerre d’Italia Nel 1494 iniziarono le guerre d’Italia, combattute da Francia e Spagna per conquistare il Paese. Carlo VIII fu il primo re francese ad entrare a Milano, Firenze, Roma e Napoli, senza troppe resistenze. Così la Spagna si alleò con: l’Impero, Venezia e altri Stati italiani e obbligò Carlo VIII a lasciare la Penisola. Nel 1516 il re francese Francesco I firmò con gli Spagnoli la Pace di Noyon, in cui Francia e Spagna si divisero l’Italia: la Francia prese il Ducato di Milano; la Spagna ottenne il Regno di Napoli.
2. L’Impero di Carlo V e i suoi problemi Nel 1516 Carlo d’Asburgo divenne re di Spagna e, poiché era nipote dell’imperatore Massimiliano, diventò suo successore. Anche il re di Francia Francesco I si candidò imperatore ma Carlo d’Asburgo chiese un prestito ai banchieri per comprare la sua elezione e, nel 1519, diventò imperatore con il nome di Carlo V e ottenne: l’Impero, i Paesi Bassi e la Franca Contea, il Regno di Spagna con il Regno di Napoli, tutte le colonie americane e l’Austria. Carlo V aveva una grande fede religiosa e pensava di dover proteggere la cristianità, cioè i popoli e i Paesi cristiani. Carlo V fallì perché gli Spagnoli lo consideravano uno straniero, l’Impero non era unito e i principi tedeschi non volevano un imperatore potente. Carlo V combatté contro: i francesi in Italia; i principi protestanti in Germania; i Turchi nell’Europa e nel Mediterraneo orientale. Queste guerre avevano costi altissimi, così la Spagna fece bancarotta, cioè fallì perché non poteva pagare i propri debiti. Nell’Impero ottomano il sultano Solimano il Magnifico favorì lo sviluppo economico e il mecenatismo; nel 1521 i Turchi invasero l’Ungheria e nel 1529 arrivarono a Vienna. Carlo V riuscì a salvare l’Austria, ma l’Ungheria diventò turca. Secondo Carlo V la guerra contro i Turchi doveva essere una crociata per difendere la cristianità, ma la Francia si alleò con i Turchi.
3. L’Italia e la perdita dell’indipendenza Carlo V voleva togliere alla Francia il Ducato di Milano perché così riusciva a collegare la Germania e la Spagna. Le nuove guerre d’Italia iniziarono nel 1521. Nel 1525 Francesco I venne sconfitto a Pavia e firmò un trattato con il quale rinunciava a Milano. Lo Stato della Chiesa, Venezia e Firenze si allearono con la Francia nella Lega di Cognac. Carlo V inviò in Italia i lanzichenecchi, mercenari tedeschi luterani che disprezzavano la Chiesa cattolica e nel 1527 saccheggiarono con violenza Roma per 8 giorni. Carlo V fallì in Germania e diede la libertà religiosa ai principi tedeschi con la pace di Augusta nel 1555. Nel 1556 decise di abdicare, cioè di rinunciare al potere e divise in due i territori degli Asburgo: - al fratello Ferdinando lasciò l’impero e l’Austria; - al figlio Filippo II, che fu eletto re di Spagna, lasciò i Paesi Bassi, i territori italiani e le colonie americane. Il sovrano francese Enrico II non voleva rinunciare all’Italia e nel 1557 la guerra ricominciò. Il re di Spagna Filippo II affidò il suo esercito al duca di Savoia Emanuele Filiberto, che sconfisse i Francesi a San Quintino. Nel 1559 la Francia rinunciò a Napoli e Milano e firmò con la Spagna la pace di Cateau-Cambrésis. Gli Stati italiani liberi erano: lo Stato della Chiesa, la Repubblica di Venezia e il Ducato di Savoia, ma dopo il 1559 e fino al 1713, anche questi Stati furono governati dagli Spagnoli.
4. La dominazione spagnola in Italia (1559-1713) Nel periodo della dominazione spagnola ci furono carestie e epidemie che bloccarono la crescita della popolazione. Il commercio sull’Atlantico impoverì le città di Firenze, Milano, Venezia e Napoli. Nel 1700 nel Centro-Nord ci fu una ripresa mentre nel Sud rimase l’economia del latifondo. Nel Regno di Napoli il governo spagnolo mise molte tasse e nel 1647 il popolo, guidato da Masaniello, si ribellò ma fu sconfitto. La monarchia spagnola, per avere denaro, vendette ai baroni la possibilità di riscuotere le tasse e amministrare la giustizia. Il Regno di Napoli ritornò a una situazione feudale. Il Ducato di Savoia fu lo Stato italiano che riuscì a rinforzarsi. Il duca Emanuele Filiberto voleva conquistare i territori verso la Pianura Padana e, nel 1564, la capitale del Ducato venne spostata da Chambéry a Torino. Emanuele Filiberto migliorò l’organizzazione dello Stato e creò un forte esercito. I Savoia ottennero il Marchesato di Saluzzo, il Monferrato e nel 1720 il Regno di Sardegna. Il re Vittorio Amedeo II tolse privilegi alla nobiltà e creò scuole e università statali.
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