IL TEMPO, NOI E LA STORIA - DIDATTICA INCLUSIVA 2
UNITÀ 3. L'EUROPA TRA RIFORMA E CONTRORIFORMA
  
             

TESTO BES
CAPITOLO 4 - LA RIFORMA CATTOLICA E LA CONTRORIFORMA

1. Il Concilio di Trento (1545-1563)
La crisi della Chiesa cattolica favorì il successo di Lutero.
Prima della Riforma protestante, alcuni fedeli e uomini del clero si erano impegnati nella Riforma cattolica, per rinnovare la Chiesa, impedire la corruzione del clero e richiamare tutti i cristiani all’amore per il prossimo, soprattutto i sacerdoti.
La Chiesa, per fermare la diffusione del protestantesimo, si impegnò nella Controriforma, chiamata così perché rifiutava la Riforma protestante.
Paolo III decise di convocare un concilio ecumenico, cioè un’assemblea di tutti i vescovi, che doveva stabilire le verità di fede e rinnovare la Chiesa e la sua organizzazione per mettere fine alla corruzione del clero.
Nel 1545 venne convocato a Trento il Concilio e furono invitati anche alcuni protestanti ma senza trovare un accordo.
Tra i cattolici c’era chi voleva una vera riforma e chi voleva solo mantenere il proprio potere, così il Concilio durò 18 anni, fino al 1563, quando i decreti furono approvati da papa Pio IV.
Il Concilio approvò 2 tipi di decreti: sulla dottrina, cioè le verità religiose; di riforma, sull’organizzazione della Chiesa e del clero.
Il Concilio rifiutò gli argomenti dei protestanti e stabilì le verità del cristianesimo:
1. i fedeli credono alla Bibbia e alle spiegazioni della Chiesa;
2. solo la Chiesa può interpretare le Scritture;
3. l’uomo è libero e per la sua salvezza sono necessarie la fede e le opere buone;
4. il ruolo del papa viene rafforzato;
5. i 7 sacramenti vengono confermati;
6. nei riti religiosi è riaffermato l’uso del latino.
Nel Concilio, per fermare la corruzione dei sacerdoti si decise di: obbligare parroci e vescovi a vivere nella propria sede per seguire i fedeli; creare i seminari, cioè delle scuole per formare futuri sacerdoti; confermare il divieto di matrimonio per tutti i sacerdoti.

2. L’età della Controriforma
Con il Concilio di Trento iniziò l’età della Controriforma, cioè un periodo di intolleranza religiosa.
Durante il papato di Paolo IV il Tribunale dell’Inquisizione aveva il compito di giudicare e punire le persone sospettate di eresia. Fu creata la Congregazione dell’Indice dei libri proibiti, che individuava i testi eretici e pubblicava l’elenco dei libri vietati.
Tra le opere poco rispettose della Chiesa ci furono il Decameron di Boccaccio, Il Principe di Machiavelli e l’opera di Erasmo da Rotterdam.
La Chiesa colpì i protestanti, i musulmani, gli Ebrei e gli eretici; era sufficiente una denuncia per essere indagati e l’Inquisizione usava la tortura per ottenere la confessione.
Le pene potevano essere penitenze, carcere o rogo.
Durante la Controriforma, la Chiesa ebbe un atteggiamento di censura, cioè di controllo del pensiero.
Nel 1600 Giordano Bruno venne bruciato sul rogo come eretico e Galileo Galilei fu obbligato a negare la teoria copernicana.
Nelle chiese, attraverso le immagini sacre, i fedeli conoscevano le storie bibliche e i valori del cristianesimo, così il Concilio di Trento affidò ai vescovi il compito di controllare le opere artistiche.
I nudi delle statue rinascimentali erano considerati scandalosi, come quelli del Giudizio Universale di Michelangelo, che furono coperti con veli.

3. La Chiesa tra repressione e innovazione
Nel 1500 le Chiese, per perseguitare gli eretici, chiedevano l’intervento dello Stato.
Oggi gli Stati democratici riconoscono alle Chiese e al cittadino la libertà religiosa.
Anche molte Chiese, tra cui quella cattolica, hanno riconosciuto l’importanza della libertà di fede.
Con la Controriforma, il clero assisteva i poveri, gli ammalati e si occupava dell’educazione spirituale, come san Carlo Borromeo.
Si sviluppò una grande attività missionaria, cioè di diffusione del cristianesimo e nacquero nuovi ordini religiosi ispirati a povertà, semplicità e amore.
Nel 1528 nacque l’ordine dei Cappuccini, che si ispirava alla vita di san Francesco e si dedicò all’assistenza dei poveri. I Teatini si impegnarono nella diffusione della fede; gli Scolopi e i Somaschi nell’educazione dei giovani; i Fatebenefratelli e le Suore di Carità si occuparono dell’assistenza ai malati.
Nel 1535 Angela Merici fondò la Congregazione delle Orsoline per l’educazione delle ragazze.
Nel 1540 Ignazio di Loyola fondò la Compagnia di Gesù, formata da sacerdoti gesuiti.
I Gesuiti non vissero in monasteri ma diffusero il Vangelo attraverso le missioni.
Essi furono ottimi insegnanti e fondarono collegi per i sacerdoti e i laici e presero il controllo dell’istruzione in quasi tutta l’Europa.

4. Lo slancio missionario
Nell’età della Controriforma i missionari cercarono di portare il Vangelo in territori lontani come America, Africa, India, Cina e Giappone.
I missionari studiarono la lingua e le tradizioni locali per predicare.
Per sfuggire allo sfruttamento degli europei, molti Indios si rifugiarono nella foresta e così i missionari gesuiti organizzarono dei villaggi chiamati reducciónes.
Nelle reducciónes gli Indios erano uomini liberi, avevano un regolamento che stabiliva l’orario di lavoro, il tempo libero e quello della preghiera.
Ogni famiglia coltivava un pezzo di terreno e le terre comuni. I coloni spagnoli sfruttavano gli Indios e accusavano i Gesuiti di togliere schiavi ai mercanti.
Ci furono degli scontri e la distruzione dei villaggi e, tra il 1773 e il 1814, la Compagnia di Gesù venne soppressa e i coloni si impadronirono dei villaggi e eliminarono le reducciónes.


             


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