Guarda e rispondi

  1. Dove si posizionavano gli arceri?

  2. Come si garantivano gli appovvigionamenti?

  3. Come si accedeva al Krak?

Legenda

La cinta muraria era doppia. La cinta interna era anche provvista di contrafforte (colonna di sostegno) che l'avrebbe sostenuta contro i terremoti, Un profondo fossato separava le due cinte murarie.

Al centro del castello vi era un ampio cortile, detto anche corte, coperto da volte in pietra che proteggevano gli occupanti dai proiettili lanciati dai nemici.

I tetti a terrazza raccoglievano l'acqua piovana che, grazie a un efficiente sistema di canalizzazione, era raccolta in nove cisterne dislocate in vari punti del castello.

Una fessura nelle mura interne e raggiungibile tramite un passaggio segreto consentiva agli arcieri (guerrieri con l'arco) di avere una posizione strategica (favorevole per il combattimento) al sicuro.

La roccaforte aveva vasti locali utilizzati come dispense per i viveri, un forno, un mulino e un pozzo interno. Con questi approvvigionamenti i cavalieri potevano resistere agli assedi per molto tempo.

L'unica via di accesso alla corte del Krak era la grande rampa (passaggio in salita), un lungo corridoio coperto che saliva a zig zag. La rampa aveva piccole aperture che lasciavano entrare la luce del sole, ma non le frecce nemiche.

Descrizione

Durante le crociate la Chiesa mostrò una straordinaria capacità di adattamento ai tempi, con la fondazione di particolari ordini monastici. Coloro che aderivano a questi ordini erano sia monaci sia cavalieri (per questo si parla di ordini monastico-cavallereschi):
in quanto monaci non si sposavano e in quanto cavalieri facevano anche il voto di lottare contro i nemici della fede cristiana e a difesa dei pellegrini.

Note

Krak, la fortezza dei cavalieri

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