Guarda e rispondi
Quali erano le abitazioni mongole?
Quale era la principale attività economica?
Che uso facevano del cammello?
Legenda
L'abitazione tipica dei Mongoli è, anche oggi, la iurta. Si tratta di una tensa di forma circolare che può essere facilmente smontata e trasportata, quindi particolarmente adatta alla vita nomade.
La iurta veniva costruita rivestendo con strati di panni una fitta intelaiatura (supporto) di legno. A questo modo proteggeva dal freddo, resisteva al vento, riparava dalla pioggia e dalla neve.
La caccia era un importante aspetto della vita dei Mongoli. Già nel Medioevo questa attività veniva esercitata attraverso l'uso delle aquile, con metodi simili a quelli usati dai falconieri europei.
La principale attività economica dei Mongoli era la pastorizia. Venivano allevate in particolare quattro specie animali, tuttora presenti nella steppa mongola: capre, pecore, cammelli e cavalli.
Le capre e le pecore, riunite in greggi, fornivano carne, latte, pellicce. Con le corna e le ossa venivano fabbricati oggetti di uso comune, ma anche armi e oggetti decorativi. Le pellicce erano merce di scambio.
I Mongoli erano abilissimi cavalieri. Il cavallo di razza mongola è piccolo e tozzo, ma estremamente robusto e resistente. Negli enormi spazi della steppa le mandrie pascolavano liberamente.
Il cammello è uno degli animali più presenti nella vita dei Mongoli, anche ai giorni nostri. Adattabile e resistente, viene utilizzato per i lunghi viaggi delle carovane. Inoltre fornisce latte e pelliccia.
Le donne mongole erano molto rispettate. Anch'esse abili nel cavalcare, seguivano i loro uomini in battagli, occupandosi di finire i nemici feriti e di recuperare le armi che erano rimaste conficcate nei loro corpi.
Descrizione
I Mongoli erano un popolo di pastori nomadi che vivevano nelle steppe dell’Asia centrale. Erano suddivisi in tribù comandate da un capo, detto khan.
La loro religione era di tipo sciamanico, cioè attribuiva qualità divine alle cose, ai luoghi, a certi animali e persone ed era amministrata da alcuni saggi-guaritori detti sciamani.