Pittore austriaco di ispirazione neoclassica, è autore di soggetti per lo più religiosi, mitologici e danteschi. Giunto a Roma nel 1795, conobbe il danese Jacob Carstens, che gli trasmise l’interesse per l’arte di Michelangelo e di Luca Signorelli, e l’amore per le letture dei classici, di Dante in particolare. È autore di numerose composizioni (disegni, incisioni e affreschi) ispirate alla Divina Commedia, soprattutto all’Inferno, oggi conservate a Vienna (Accademia di Belle Arti), a Dresda (Gabinetto delle Stampe), a Innsbruck (Ferdinandeum), al Museo di Stoccarda e altrove.
Grazie alla sua fama di illustratore dantesco, il principe Massimo gli commissionò un ciclo di affreschi aventi come soggetto la Divina Commedia, da eseguire a Roma nel Casino di Villa Massimo (Stanza di Dante). Koch considerò questa la sua opera più importante, nonostante si fosse avvicinato alla tecnica ad affresco solo nel 1819.
Joseph Anton Koch, Dante assalito dalle tre fiere, 1825-1826, Inferno, canto I (Roma, Casino Massimo, Sala di Dante).
Joseph Anton Koch, Dante e Virgilio in groppa a Gerione, 1825-1826, Inferno, canto XVII (Roma, Casino Massimo, Sala di Dante).
Joseph Anton Koch, L’Inferno, 1825-1826 (Roma, Casino Massimo, Sala di Dante).
Joseph Anton Koch, L’Inferno, 1825-1826 (Roma, Casino Massimo, Sala di Dante).
Joseph Anton Koch, L’Inferno, 1825-1826 (Roma, Casino Massimo, Sala di Dante).
Joseph Anton Koch, Dante e Nesso, 1808, Inferno, canto XII (Cambridge, Massachusetts, Fogg Art Museum).
Joseph Anton Koch, I tormenti del Purgatorio, 1825-1826 (Roma, Casino Massimo, Sala di Dante).
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