Guarda e rispondi
Legenda
Un processo, in genere, non durava più di un giorno. Davanti ai giudici il cittadino esponeva l’accusa, e l’imputato doveva ribattere difendendosi da solo.
Chi non era capace di difendersi, imparava a memoria un discorso preparato da un logografo, un uomo esperto di diritto e abile nello scrivere discorsi, oppure cercava di muovere a compassione l’animo dei giudici.
Le condanne variavano dalla pena di morte per i reati più gravi (omicidio e tradimento), all’esilio, alla perdita dei diritti civili, a multe. Raramente si infliggeva il carcere.
Alla fine del dibattito si procedeva alla votazione. Per esprimere il verdetto ogni giudice disponeva di due dischi di bronzo, uno bucato che indicava colpevolezza e uno pieno che indicava innocenza.
Descrizione
L’Eliea era il tribunale popolare: il nome derivava dal greco helios, sole, perché le questioni giudiziarie iniziavano a essere regolate all’alba. Era costituita da un numero variabile di cittadini di età superiore ai 30 anni (da alcune centinaia a 6 000). Essi dovevano giudicare sia i reati comuni, sia l’operato dei magistrati, perciò si può dire che controllassero tutto lo Stato.