Pentecoste
Il fatto
Il giorno di Shavuot, solenne festività ebraica di pellegrinaggio a Gerusalemme, detta Pentecoste poiché cade cinquanta giorni dopo Pasqua, lo Spirito Santo discende sugli apostoli, nuovamente in numero di dodici grazie all’inclusione di Mattia, e sulla Madonna, presente in mezzo a loro. Gli Atti fanno riferimento alla torre di Babele perché il giorno di Pentecoste, ad ascoltare gli apostoli c’erano giudei «provenienti da tutte le nazioni del mondo», eppure «ciascuno li udiva parlare nella propria lingua» (Atti 2,5-6). Grazie allo Spirito Santo, si ricompone così la frammentazione che si era generata ai tempi della torre di Babele, quando erano state confuse le lingue degli uomini (Genesi 11,1-9), e la nuova comunità cristiana diventa il luogo privilegiato della comunione fra essi.
La parola
«Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi».
Dagli Atti degli Apostoli (2,1-4)
L'immagine
In un elaborato edificio gotico (si notino gli archi a sesto acuto) dipinto con effetto prospettico, sono riuniti gli apostoli, seduti su una panca, in occasione della celebrazione della Pentecoste ebraica.
Qui il naturalismo di Giotto si evidenzia anche nella rappresentazione dei personaggi in atteggiamenti spontanei e in collocazioni insolite: nascosti da una colonna oppure visti di spalle.
Come si è accennato, grazie allo Spirito Santo si ricompone la frammentazione generatasi ai tempi della torre di Babele, e la nuova comunità cristiana diventa il luogo privilegiato della comunione fra gli uomini. Per questo san Pietro, cui è stato affidato il ministero della Chiesa, nel riquadro della Pentecoste è l’unico personaggio di tutta la sequenza della Cappella a volgere lo sguardo verso l’osservatore, come a volerlo chiamare direttamente in causa.