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Legenda
I Romani usavano le basiliche come mercati coperti o tribunali. Erano per lo più ampie sale rettangolari, con corridoi più stretti e bassi ai due lati. Due file di colonne dividevano la sala centrale dai corridoi. Nel fondo della sala rettangolare si apriva uno spazio semicircolare: l’abside, dove il giudice poteva sedere.
Nella trasformazione in chiesa cristiana, l’abside divenne lo spazio dell’altare maggiore, verso il quale si volgevano gli sguardi di tutti i fedeli.
La sala principale, in cui si radunava la comunità, venne in seguito detta navata; mentre i corridoi vennero chiamati navate laterali.
Nella pianta longitudinale della chiesa cristiana, il transetto è la navata disposta in modo trasversale.
Il nartece era una sorta di vestibolo, in genere un portico addossato alla facciata. Poteva essere interno o esterno ed era riservato ai catecumeni e ai penitenti che non potevano entrare in chiesa.
Descrizione
Quando l’imperatore Costantino concesse la libertà religiosa, la Chiesa si trovò ad affrontare problemi enormi. Durante le persecuzioni non c’era stata la possibilità di costruire luoghi di culto pubblici. Le chiese e i luoghi di riunione, che pure esistevano, erano piccoli e senza importanza. La Chiesa doveva riprendere ora in esame il suo rapporto con l’arte. In chiesa doveva trovare posto l’intera comunità, radunata intorno al sacerdote che celebra la messa o predica. Così, le chiese non vennero costruite sul modello dei templi pagani, ma sullo schema di grandi sale note come basiliche.
La madre dell’imperatore Costantino fece edificare una basilica per usarla come una chiesa: da allora il termine basilica si applicò a tutte le costruzioni del genere.