Le “piramidi” americane

Gli europei giunti nel Nuovo Mondo rimasero impressionati dagli imponenti edifici costruiti dalle grandi civiltà dei maya, degli aztechi e degli inca. In particolare, i templi a gradoni tipici dei popoli precolombiani non avevano nulla da invidiare alle piramidi egizie e neppure alle grandi cattedrali europee quanto a magnificenza.

Nella foto il Tempio delle iscrizioni, la più grande delle piramidi della civiltà maya sita a Palenque, nell'odierno stato del Chiapas in Messico. Il tempio sorse nel VII secolo come monumento funerario per i sovrani.

Machu Picchu, una delle sette meraviglie del mondo moderno

Il sito archeologico di Machu Picchu, in Perù, è uno straordinario esempio delle capacità architettoniche raggiunte dal popolo degli inca. Il complesso urbano, infatti, sorge a più di duemila metri tra le montagne delle Ande ed è il terzo sito archeologico più grande del mondo, dopo gli scavi di Pompei e Ostia Antica.

Fa parte dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO ed è stato eletto nel 2007 come una delle sette meraviglie del mondo moderno.

 

I sacrifici umani

Una delle cose che colpirono l’immaginario degli europei quando entrarono in contatto con le civiltà degli aztechi fu l’usanza di ricorrere a sacrifici umani per ingraziarsi le divinità. A essere sacrificati erano soprattutto prigionieri di guerra e il rito serviva, secondo le credenze azteche, a compensare gli dei per tutto ciò che facevano per gli uomini.

Nell’immagine un rito sacrificale raffigurato all'interno del Codice Magliabechiano, un codice azteco risalente al XVI secolo.

Una dieta più variegata

Il Nuovo Mondo regalò al Vecchio Continente non solo oro e argento, ma patate, pomodori, peperoni, fagioli, ananas, arachidi, mais, cacao e zucchine. Insomma, la nostra tavola è in parte “americana”.