Le vie di comunicazione imperiali
Uno dei grandi lasciti dell’epoca napoleonica fu un vasto sistema di nuove vie di comunicazione voluto da Bonaparte per favorire i collegamenti tra le zone del suo impero e permettere così il movimento rapido dei suoi eserciti.
La strada del Sempione (di cui vediamo un tratto in una stampa dell’epoca), che unisce la Francia all’Italia attraverso la Svizzera, era considerata la più importante via di comunicazione imperiale realizzata.
Un nuovo volto per le città napoleoniche
Vi sono molte città che portano i segni del rinnovamento voluto da Napoleone.
Gli interventi di urbanistica avevano l’obiettivo di realizzare giardini e grandi viali alberati per rendere i centri urbani più vivibili e salubri. Allo stesso tempo l’architettura doveva celebrare la grandeur del nuovo impero napoleonico, cambiando il volto architettonico dei centri urbani.
Venezia ne è un esempio: di fronte alla Basilica di San Marco, infatti, Bonaparte volle costruire l’Ala Napoleonica (oggi sede del Museo Correr), un palazzo che chiudeva uno dei due lati corti della piazza e che diventò la sua residenza reale. Per realizzare l’edificio si dovette abbattere la Chiesa di San Geminiano (che vediamo in questo dipinto del XVIII secolo del Canaletto), una delle più antiche della città.
L’apertura Napoleone
Napoleone fu un grande appassionato degli scacchi e a lui si deve la grande diffusione di questo gioco nell’Europa dell’Ottocento.
Le regole utilizzate (ancor oggi in uso) furono quelle elaborate da François-André Danican Philidor, uno dei più grandi giocatori del Settecento. Sebbene Napoleone non fosse propriamente un campione di scacchi, gli venne dedicata perfino una mossa, la cosiddetta apertura Napoleone.
Due importanti riforme napoleoniche
Napoleone introdusse molte riforme nella gestione della Stato. Prima di tutto favorì lo sviluppo di un moderno sistema postale: in precedenza, infatti, il servizio di spedizione era controllato dai nobili e dai signori locali. L’imperatore, invece, dispose che diventasse di pertinenza statale, con uffici postali decentrati, coordinati e gestiti da funzionari pubblici.
Inoltre, con l’editto di Saint-Cloud del 12 giugno 1804, rivoluzionò le norme che regolavano i cimiteri. Due i punti principali della riforma napoleonica: il primo, di natura igienico-sanitaria, stabiliva che le tombe andassero poste fuori dalle mura cittadine, in luoghi soleggiati e arieggiati; il secondo, di natura ideologico-politica, precisava che le tombe dovessero essere uguali fra loro.
Nel dipinto di Étienne Allegrain, una veduta del Castello di Saint-Cloud, a pochi chilometri da Parigi, la residenza favorita dell’imperatore (oggi andata distrutta), dove Napoleone firmò l’editto.
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L’eredità di Napoleone
L’avvento di Napoleone rivoluzionò profondamente l’Europa politica. Il segno lasciato da Bonaparte, però, è tuttora evidente anche in altri settori, come l’urbanistica, le vie di comunicazione e, perfino, il gioco degli scacchi!
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L’apertura Napoleone
Due importanti riforme napoleoniche