La sfida coloniale

Che invidia l’Inghilterra!

In questa mappa sono evidenziati i domini della Gran Bretagna nel 1886. Alla fine dell’Ottocento il Regno Unito era la più grande potenza mondiale e aveva possedimenti coloniali in ogni continente.

L’egemonia britannica scatenava le invidie di altri Stati, come la Russia, la Germania e la Francia, ed era mal tollerata perfino dalla nuova potenza emergente, gli Stati Uniti.

Un impero senza rivali

La Francia cercò in molti modi di mettere fine alla supremazia britannica, soprattutto in Africa. Verso la fine dell’Ottocento, per esempio, i francesi provarono a sottrarre alla Gran Bretagna (senza successo) le zone del Sudan e l’Egitto. I domini su cui governava la regina Vittoria sembravano non potere essere scalfiti da niente e da nessuno.

Nell’immagine una fotografia del 1897 che mostra alcuni soldati provenienti da diverse colonie inglesi, convenuti a Londra per celebrare i sessant'anni di regno della regina Vittoria.

La Germania, una nuova potenza coloniale

Dopo la nascita dell’impero tedesco nel 1871 anche la Germania si lanciò nella sfida coloniale, occupando alcune zone dell’Africa centrale e meridionale e diverse isole del Pacifico. Le conquiste coloniali erano parte integrante della politica tedesca, volta a contendere alla Gran Bretagna il primato in Europa e nel mondo.

Nell’immagine truppe coloniali tedesche a dorso di cammelli in una fotografia del 1904.

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Descrizione

La sfida coloniale

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento ci fu una vera e propria corsa tra gli Stati europei a occupare nuove colonie in altri continenti, per dimostrare la propria forza economica e militare.

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Un impero senza rivali
La Germania, una nuova potenza coloniale