Un’ideologia martellante per creare un uomo nuovo

Mussolini era convinto che il regime e l’ideologia del fascismo dovessero permeare ogni aspetto della vita degli italiani: solo in questo modo, infatti, si poteva creare un uomo nuovo, completamente impregnato dell’ideologia fascista.

Le parole e il volto di Mussolini dovevano quindi riecheggiare continuamente, come mostra questa foto di propaganda politica del 1934 allestita per il Duce a Milano, in Galleria Vittorio Emanuele.

Il regime fascista e lo sport

Lo sport divenne uno dei mezzi di propaganda più forti per il regime. Le imprese della nazionale di calcio, capace di vincere i Mondiali del 1934 e 1938, del pilota automobilistico Tazio Nuvolari e del pugile Primo Carnera, campione del mondo dei pesi massimi, furono presentate come frutto di quanto di buono il regime stava facendo per gli italiani. In questa foto la nazionale italiana di calcio esegue il saluto fascista (cioè con il braccio destro alzato) prima di una partita.

La Befana fascista

Anche il tempo libero e le feste vennero fascistizzate, in modo da sottrarre le masse al possibile controllo di altri organismi, primo fra tutti la Chiesa cattolica. Nel 1928, per esempio, venne istituita la Befana fascista (poi divenuta Befana del Duce), una celebrazione che coincideva con la Befana tradizionale (6 gennaio), durante la quale il regime distribuiva migliaia di pacchi con viveri, vestiario, libri e giochi alle famiglie più povere.

In classe ai tempi del fascismo

Anche a scuola l’ideologia fascista era onnipresente. Nelle classi campeggiavano foto di Mussolini e iscrizioni con le sue parole. I libri e i materiali scolastici, poi, erano pensati per trasmettere alle nuove generazioni i messaggi del regime, come dimostra la copertina di questo diario, che celebra l’impero fascista.