Neanche la guerra ferma il cinema
Il conflitto cambiò profondamente la vita degli italiani che però fecero di tutto per conservare antiche abitudini e svaghi. Quando possibile si facevano gite fuori porta, ai laghi, in montagna e al mare (soprattutto in treno) e cinema e teatri rimasero sempre aperti, anche se a volte gli spettacoli erano interrotti dagli allarmi per gli attacchi aerei.
L’industria cinematografica italiana, in particolare, non smise mai di produrre nuove pellicole, segno che la popolazione frequentava i cinema. Ancora nel 1942-43, anni cruciali per la guerra, i film realizzati in Italia furono oltre un centinaio, tra cui veri e propri capolavori, come Ossessione di Luchino Visconti (1943), di cui vediamo un fotogramma.
Lo sport in periodo di guerra
Anche lo sport non si fermò del tutto, anche se molti atleti furono richiamati alle armi. Il campionato di calcio proseguì fino al 1942, con la Roma che vinse il suo primo scudetto (nella foto vediamo i giocatori della squadra campione d’Italia), mentre, sempre nel 1942, uno dei più grandi ciclisti dell’epoca, Fausto Coppi, stabilì il record dell’ora percorrendo al velodromo Vigorelli di Milano 45,798 km in sessanta minuti.
A partire dall’autunno 1943 le attività agonistiche ufficiali furono interrotte per l’aggravarsi del conflitto sul nostro territorio, ma lo sport non si fermò del tutto neppure allora. Vennero disputati tornei amatoriali di molte discipline, tra cui un campionato italiano di calcio organizzato dalla Repubblica sociale italiana nel 1944, vinto dalla squadra dei pompieri di La Spezia.
Informarsi, svagarsi e… propagandare
Giornali, riviste, libri e fumetti continuarono a essere stampati e letti anche durante il periodo bellico. Certo, ci fu una sensibile riduzione del numero di pagine, data la penuria di carta, ma la stampa e l’editoria in genere avevano una funzione troppo importante per l’Italia dell’epoca. Il governo, infatti, se ne serviva per la propria propaganda, approfittando del fatto che gli italiani leggevano molto per informarsi e per svagarsi.
Nell’immagine la prima pagina di Gordon l’intrepido, un fumetto uscito nelle edicole per la prima volta nell’agosto del 1944.
L’arte dell’arrangiarsi
Nei mesi più impegnativi del conflitto, dopo l’autunno del 1943, gli italiani dovettero adattarsi a condizioni di vita sempre più dure e arrangiarsi per riuscire a sopravvivere. Anche i ragazzi si ingegnarono per svolgere piccoli lavoretti in modo da procurarsi il necessario per vivere.
In questa foto vediamo alcuni bambini mentre aiutano i soldati americani a trasportare il loro equipaggiamento dopo la liberazione di Roma del 1944.
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L’Italia in guerra
Com’era la vita civile degli italiani durante la guerra? Seppur a fatica, si cercava di andare avanti, e anche le industrie del divertimento e del tempo libero non si fermarono.
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