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Legenda
Ecco un ritratto dell’imperatore Giuseppe II d’Asburgo davanti alla sua scrivania, in una posa ufficiale, con la penna in una
mano e l’altra sul Codice da lui introdotto nei domini asburgici.
Sulla stessa scrivania trovano posto dei libri, simbolo della conoscenza, e un candelabro con le candele, simbolo del tempo che passa.
Sullo sfondo, come ritratto nel ritratto, troneggia Maria Teresa, imperatrice e madre di Giuseppe II che dal 1740 aveva avviato il processo riformatore nell’impero.
Sotto il piede l’imperatore “schiaccia” la vecchia legislazione raffigurata con il sigillo imperiale con la ceralacca rossa.
Descrizione
Nella seconda metà del Settecento alcuni sovrani europei realizzarono riforme ispirate ai principi dell’Illuminismo. Le riforme rispondevano alla necessità delle monarchie assolute di migliorare e ammodernare lo Stato. Si avviò così il “dispotismo illuminato”, i cui principali protagonisti furono Maria Teresa D’Austria, Federico II di Prussia, Caterina II di Russia. L’imperatore Giuseppe II, figlio di Maria Teresa d’Austria, proseguì il progetto della madre con ancora maggiore convinzione: promulgò un nuovo Codice civile e penale, che stabiliva pene uguali per tutti.