Guarda e rispondi

    Legenda

    Gli Stati Generali erano presieduti dal re Luigi XVI e dalla regina Maria Antonietta. La seduta fu aperta da un discorso introduttivo del re.  

    Poi parlò il ministro delle Finanze Jacques Necker che difese il suo operato. Si racconta che durante il suo lungo discorso, durato quasi tre ore, il re si sia addormentato.  

    I 291 rappresentanti del clero erano seduti alla destra del trono. Si distinguevano rappresentanti dell’alto clero (48 vescovi e 35 abati) e deputati del basso clero (208 preti).  

    I 270 deputati della nobiltà erano seduti alla sinistra del trono. La maggior parte di essi erano conservatori, anche se non mancavano nobili illuministi come il marchese La Fayette.  

    I 578 rappresentanti del Terzo stato erano seduti di fronte al re e alla regina. Si trattava di persone istruite, come avvocati, medici e ricchi commercianti.   

    Descrizione

    Nella seconda metà del Settecento alcuni sovrani europei realizzarono riforme ispirate ai principi dell’Illuminismo. Le riforme rispondevano alla necessità delle monarchie assolute di migliorare e ammodernare lo Stato. Si avviò così il “dispotismo illuminato”, i cui principali protagonisti furono Maria Teresa D’Austria, Federico II di Prussia, Caterina II di Russia. L’imperatore Giuseppe II, figlio di Maria Teresa d’Austria, proseguì il progetto della madre con ancora maggiore convinzione: promulgò un nuovo Codice civile e penale, che stabiliva pene uguali per tutti.

    Note

    L'inaugurazione degli Stati Generali

    1/1