Arruolarsi nell’Armata rossa
Nel dicembre del 1917, alcuni generali dell’esercito russo si ribellarono al nuovo governo bolscevico e tentarono di dar vita, nel sud della Russia, a un Esercito volontario . Questi militari anticomunisti (e altri gruppi che si formarono in Siberia) ricevettero l’appellativo di Bianchi , dal momento che si opponevano ai Rossi , che avevano da poco fatto la rivoluzione. Ben presto, i reparti controrivoluzionari russi furono sostenuti militarmente ed economicamente dalle grandi potenze straniere , preoccupate sia per i loro interessi in Russia, sia di un possibile dilagare della rivoluzione nel resto d’Europa. Alla metà di marzo del 1918, Lev Trotzkij divenne Commissario della Guerra . Subito si rese conto che, se il governo bolscevico voleva vincere la guerra civile, doveva dotarsi di un efficiente apparato militare. In tutto il Paese, fu lanciata una capillare campagna propagandistica per reclutare uomini disposti a combattere a difesa della Rivoluzione . Denominato Armata rossa , il nuovo esercito comunista aveva però un disperato bisogno di professionisti esperti, che potevano essere trovati solo tra gli ufficiali del vecchio esercito zarista, che non si fossero uniti ai Bianchi. Questi specialisti militari , ritenuti «indispensabili per la difesa», non sempre erano ritenuti politicamente affidabili. Pertanto, al fianco di ognuno di loro, venne posto un commissario politico comunista , incaricato di sorvegliarne l’operato. Inoltre, a partire dalla fine di settembre, Trotzkij ordinò che mogli e figli degli ufficiali ex-zaristi che servivano nell’Armata rossa fossero tenuti in regime di detenzione, come ostaggi . Quanto agli ufficiali che rifiutavano di arruolarsi, un ordine del 26 giugno 1918 prescrisse il loro internamento in campi di concentramento .
Manifesto russo che invita ad arruolarsi nell'Armata rossa, l'esercito dei bolscevichi, impegnati nella guerra civile contro le forze controrivoluzionarie, con scritta: “Tu! Non ti sei ancora arruolato come volontario?”, 1920. Mosca, Biblioteca Lenin.