Conflitti tra civiltà, religioni, ideologie
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Manifesto della Federación Anarquista Ibérica (FAI).

All’inizio degli anni trenta, la Spagna era una delle regioni più arretrate d’Europa.
La principale risorsa della nazione era ancora l’agricoltura: pertanto, la maggior parte degli abitanti viveva coltivando piccoli appezzamenti, oppure come semplici braccianti nelle grandi tenute degli agrari.
La durissima vita dei salariati agricoli dell’Andalusia (il sud del paese) è stata descritta nel modo seguente dallo storico spagnolo (ma anche testimone diretto) Gerald Brenan: «Nel 1930, i braccianti guadagnavano in images, per quattro o cinque mesi all’anno, da 3 a 3,50 pesetas per una giornata lavorativa di otto ore. Vivevano in uno stato di fame cronica e i casi di morte per denutrizione, la cui percentuale è assai elevata in quasi tutta la penisola, erano particolarmente frequenti in Andalusia… Quando il padrone provvedeva al cibo, i salari superavano raramente la cifra di 1,5 pesetas per dodici ore di lavoro. Le condizioni degli alloggi [dei braccianti] non erano meno disastrose: la maggior parte delle famiglie possedeva come unica stoviglia una marmitta e prendeva i pasti, come gli animali, sul nudo pavimento. Condizioni di vita e salari siffatti possono sembrare incredibili ai nostri giorni. Certamente sono unici in Europa».
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