I gruppi montuosi Adamello e Presanella costituiscono un’entità distinta nelle Alpi centro-orientali di rocce magmatiche intrusive formatesi tra 42 e 30 milioni di anni fa.
Si tratta del batolite più esteso della catena alpina, con 670 km2 di superficie, costituito da quattro plutoni principali di tonaliti, granodioriti e gabbri, noto come batolite dell’Adamello, poiché tre dei quattro plutoni si trovano nell’omonimo gruppo.
Queste rocce, originatesi in profondità, affiorano in seguito all’innalzamento della catena alpina e all’azione erosiva di agenti meteorici e dei ghiacciai, che hanno smantellato gli strati di rocce sedimentarie e metamorfiche che le ricoprivano.
L’itinerario propone la visita della Val di Fumo, dove è possibile osservare due diversi tipi di tonalite, oltre alle forme prodotte dell’azione dei ghiacciai, che ancora oggi dominano questo territorio.
La Val di Fumo è un valle di origine glaciale (il profilo trasversale è una U quasi perfetta), che si inoltra per 8 km nel cuore dell’Adamello centrale, in direzione nord-sud. Un’escursione in questa valle consente di osservare la tonalite, roccia simbolo dell’Adamello.
La prima parte dell’itinerario percorre la strada sterrata che dalla diga di Bissina (1790 m) porta alla Malga Breguzzo (1800 m), all’imbocco della Val di Fumo. Esso prosegue verso il rifugio Val di Fumo (1900 m), lungo il sentiero che segue il corso del fiume Chiese. L’itinerario si trova all’interno del Parco Naturale Adamello Brenta Geopark.
Il batolite dell’Adamello si è formato nel corso di almeno quattro eventi magmatici avvenuti in zone adiacenti e in età differente (tra 42 e 30 milioni di anni fa). Questi eventi hanno dato origine a quattro plutoni principali, il cui magma si è solidificato a una profondità di 9-11 km, in un tempo relativamente rapido.
Procedendo da nord verso sud, i plutoni sono via via più antichi e si distinguono in:
La tonalite è una roccia magmatica intrusiva, prodotto della cristallizzazione di un magma sialico.
Il minerale più abbondante è il plagioclasio, il cui contenuto in volume può superare il 50%, come è possibile osservare nel diagramma.
Gli altri minerali presenti sono il quarzo (circa il 20%) e, in percentuale minore, i silicati femici orneblenda e biotite. Il minerale presente in minor quantità è il feldspato potassico (meno del 10%).
Le tonaliti del batolite dell’Adamello presentano alcune diversità, soprattutto per quanto riguarda la forma e la dimensione dei cristalli dei minerali femici (biotite e orneblenda).
Lungo la sponda occidentale del lago di Bissina, bacino artificiale che ha un volume di circa 61 milioni di metri cubi, affiora la tonalite del plutone Re di Castello.
La tonalite del plutone Re di Castello (42-38 milioni di anni) ha grana medio-fine: la dimensione dei cristalli raramente supera i 3-4 mm.
Presso la Malga Breguzzo (1800 m) affiora la tonalite dell’Adamello.
Questo tipo di tonalite costituisce le vette più elevate del gruppo dell’Adamello: il Monte Adamello (3539 m), il Carè Alto (3463 m), il Corno di Cavento (3406 m) e il Monte Fumo (3409 m).
Nella foto, in primo piano si osserva l’affioramento di tonalite e, sullo sfondo, il Monte Carè Alto.
La tonalite dell’Adamello (36-34 milioni di anni) ha una grana grossa: i cristalli di orneblenda, che hanno forma prismatica, possono avere dimensioni maggiori di 1 cm.
La Val di Fumo è un museo a cielo aperto, dove sono esposte numerose forme legate all’azione dei ghiacciai.
Nella foto, scattata nella Conca delle Levade, la linea rossa evidenzia il profilo a U, tipico delle valli di origine glaciale. La linea gialla indica la quota massima raggiunta dal ghiacciaio che occupava la conca.
I ghiacciai e le acque di fusione esercitano una potente azione erosiva sulle rocce.
In Val di Fumo è possibile osservare rocce montonate. Queste si distinguono per la superficie levigata e la presenza di striature e incisioni più o meno profonde, prodotte dall’abrasione meccanica esercitata dai frammenti di roccia inglobati sul fondo o ai lati del ghiacciaio e trascinati sulla superficie delle rocce incassanti (esarazione glaciale). Le striature sono orientate nella direzione di movimento del ghiacciaio e sono quindi utili per ricostruirne le dinamiche di scorrimento.
Il ghiacciaio dell’Adamello (2550-3530 m) si trova in alta Val Camonica, a cavallo tra Lombardia e Trentino-Alto Adige, ed è il più vasto ghiacciaio delle Alpi italiane.
Si tratta di un ghiacciaio di tipo scandinavo, in quanto occupa una conca (Pian di Neve), formando un’estesa calotta da cui si diramano lingue glaciali che scendono nelle valli laterali.
La lingua principale scende in direzione nord-est e prende il nome di ghiacciaio del Mandron. Lingue minori scendono in direzione sud: le Vedrette di Miller (non visibile in foto, a sud della cima del Monte Adamello), di Salarno e dell’Adamè.
Evoluzione del ghiacciaio dell’Adamello, dalla fine del XIX secolo al 2006.
L’arretramento del ghiacciaio risulta evidente se si osserva la vetta sinistra nelle immagini, che corrisponde al versante nord-est della Lobbia Alta (3196 m): alla fine del XIX secolo era presente un esteso ghiacciaio, sensibilmente arretrato a metà del XX secolo e scomparso del tutto nel 2006.
L’arretramento dei ghiacciai è un fenomeno diffuso in tutto l’arco alpino ed è dovuto all’innalzamento delle temperature e ai mutamenti climatici legati all’inquinamento atmosferico.
Grazie alla sua resistenza a compressione, flessione e abrasione, anche in ambienti esterni e con temperature rigide, la tonalite è da sempre utilizzata come materiale da costruzione dalle popolazioni che vivono alle pendici dell’Adamello.
Le cave da cui si estrae la tonalite si trovano in Val Genova, dove oggi è attiva un’unica cava in località Ponte Rosso (nella foto).
La tonalite presenta un reticolo regolare di fratture, riconoscibile a grande e a piccola scala, che consente ai cavatori e agli scalpellini di suddividerla in blocchi di varie dimensioni, ottenendo colonne, travi, cordoli e lastre.
Nella foto, particolare delle fratture presenti sulla superficie di una roccia montonata (tonalite dell’Adamello).
La tonalite è utilizzata per la costruzione di muri, mensole, pavimenti, paracarri, fontane, ma è anche usata come rivestimento per decorare palazzi, chiese e monumenti.
Nel 1915, allo scoppio della Grande Guerra, il confine italiano non corrispondeva a quello attuale e correva sulla linea tra il Monte Adamello e il passo dello Stelvio. Per questo motivo le valli adiacenti a questa linea furono teatro di numerosi e aspri combattimenti.
In particolare, tra il 1915 e il 1918 la Val di Fumo si trovò a separare la prima linea italiana, appostata lungo le creste che delimitano la valle a ovest, dalla prima linea austriaca che controllava le creste a est (Carè Alto - Folletto - Cavento).
Nella foto, postazioni fortificate lungo quella che fu la prima linea austriaca presso Passo Porte di Danerba (2710 m), valico che collega la Val di Breguzzo con la Val di Daone (che nella sua parte più settentrionale prende il nome di Val di Fumo).
La Val di Fumo si trova nel Parco Naturale Adamello Brenta, la più vasta area protetta del Trentino-Alto Adige che, oltre a numerose escursioni di tipo geologico-naturalistico, propone molte attività di educazione ambientale per le scuole.
Il 26 giugno 2008, il Parco ha ricevuto il riconoscimento di Adamello Brenta Geopark, entrando a far parte della rete europea e globale dei geoparchi. Tale riconoscimento testimonia la ricchezza e la straordinarietà del patrimonio geologico presente in questo territorio.
Itinerario realizzato con la collaborazione di:
Gilberto Bazzoli
Parco Naturale Adamello Brenta – Geopark