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    Legenda

    Il dipinto è ricco di significati simbolici: in basso a sinistra ci sono la fortezza, che regge una colonna, e la giustizia, con l’elmo e la scure. A destra, la donna distesa a terra con un vaso di serpi e scorpioni, rappresenta l’eresia.

    Sull’aula conciliare domina lo Spirito Santo (in forma di colomba), che illumina i cuori e le menti dei vescovi e dei cardinali.

    La Chiesa, una donna con le vesti papali, schiaccia l’eresia. La donna con la croce simboleggia la verità del Vangelo; quella con il calice simboleggia l’eucarestia.

    La donna con i due bambini in braccio simboleggia la maternità della Chiesa, che si prende cura dei suoi figli e li protegge da pericoli ed errori.

    La donna in ginocchio e di spalle regge due lastre, come le Tavole della Legge donate da Dio a Mosè; appare come il simbolo della retta dottrina.

    Il globo terrestre allude alla missione universale della Chiesa, fondata sulla verità dei Vangeli, simboleggiati dai libri posti accanto.

    Descrizione

    Pasquale Cati (1550-1620) è un pittore marchigiano nato a Jesi; giovanissimo si trasferisce a Roma, dove si afferma come pittore di buon talento al servizio dei papi.

     

    A Roma, in una cappella della Basilica di Santa Maria in Trastevere, troneggia un interessante e bel dipinto di Pasquale Cati: l’Allegoria del Concilio di Trento.

     

    Il dipinto presenta in secondo piano l’aula a emiciclo con i padri conciliari e i cardinali; in primo piano, invece, un insieme di figure femminili simboleggiano la Chiesa.

     

    Pasquale Cati, Allegoria del Concilio di Trento, 1588. Roma, Basilica di Santa Maria in Trastevere.

    Note

    Il Concilio di Trento di Pasquale Cati

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