Fuga in Egitto
Il fatto
La fuga in Egitto si pone tra l’adorazione dei Magi e la strage degli innocenti. I Magi chiedono a Erode informazioni sulla nascita del nuovo «re dei giudei» ed Erode, preoccupato per il suo trono, concepisce l’insano proposito di eliminare tutti i bambini di Betlemme. Secondo Matteo, i Magi vengono avvertiti in sogno di non passare da Erode sulla via del ritorno e, sempre in sogno, un angelo avvisa Giuseppe di rifugiarsi in Egitto sino a nuovo ordine perché Erode «è in cerca del bambino per ucciderlo». Dopo la morte di Erode, un angelo appare nuovamente in sogno a Giuseppe comunicandogli il cessato pericolo. Gesù ripercorre così il cammino di Israele verso l’Egitto e ritorno: infatti, le parole citate da Matteo: «dall’Egitto ho richiamato il mio figlio» sono quelle del profeta Osea (11,1).
La parola
«Essi [i Magi] erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo”. Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio”».
Dal Vangelo di Matteo (2,13-15)
L'immagine
Lungo una stretta strada rocciosa avanza un piccolo corteo la cui centralità è nell’asino che sorregge Maria. La sua figura è amplificata dalla mole del monte dietro di lei e da Gesù, in braccio alla madre.
Giuseppe, in atteggiamento paterno e con lo sguardo preoccupato, conduce il gruppo, tenendo una gerla (cesta) e un bastone (probabilmente con un fagotto) sulla spalla. Accanto a lui si trova un ragazzo, con il viso voltato: a causa della corona d'edera della stessa figura, la critica ha letto in essa un'allusione al dio Bacco che, in quanto dio del vino, può prefigurare la passione di Cristo.
Alcuni giovani, intenti a parlare, seguono la piccola carovana.