Tradimento di Giuda
Il fatto
Le autorità religiose di Gerusalemme hanno deciso che Gesù deve morire, ma dovrà essere catturato con l’inganno per evitare una sollevazione popolare. Uno degli apostoli, Giuda Iscariota, aderisce al complotto e, in attesa dell’occasione propizia per catturare Gesù, si reca dai sacerdoti, i quali promettono di dargli del denaro, «trenta monete d’argento» specifica l’evangelista Matteo (26,15). Luca attribuisce il tradimento all’intervento di Satana, impossessatosi dell’anima di Giuda, e anche l’evangelista Giovanni, nel contesto dell’Ultima Cena, allude all’intervento di Satana: «Mentre cenavano, […] già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo» (13,2).
La parola
«Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua, e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano come toglierlo di mezzo, poiché temevano il popolo. Allora Satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era nel numero dei Dodici. Ed egli andò a discutere con i sommi sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo nelle loro mani. Essi si rallegrarono e si accordarono di dargli del denaro. Egli fu d’accordo e cercava l’occasione propizia per consegnarlo loro di nascosto dalla folla».
Dal Vangelo di Luca (22,1-6)
L'immagine
I dottori convincono Giuda a tradire il suo Signore: due di loro, di cui uno indica il traditore, complottano presso un porticato; un terzo prende accordi direttamente con Giuda, avvolto da un mantello arancio e con in mano il borsello contenente i trenta denari. Dietro il traditore appare il profilo mostruoso di Satana che lo accompagna e lo sostiene, posandogli una mano sulla schiena; di questo demone si intravedono le corna e la zampa caprina.