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LA CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI - A cura di Enrico Badellino
 

Ascensione


Il fatto

Nei quaranta giorni successivi alla risurrezione, Gesù appare ripetutamente ai discepoli e porta a termine il suo magistero. Infine, in presenza degli apostoli, sale al cielo ed entra nella gloria del Padre. Marco afferma sinteticamente che Gesù, dopo aver parlato agli apostoli, «fu assunto in cielo e si assise alla destra di Dio» (16,19); Matteo sottolinea il potere che irradia dall’ascensione quando gli apostoli videro Gesù sul monte e «lo adorarono», ma aggiunge però che «alcuni invece dubitarono», ed è a loro che Gesù si rivolge affermando: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e in terra» (28,16-20). A questo «potere» si riallacciano gli Atti degli Apostoli affermando che Gesù «tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo», cioè il giorno del Giudizio.


La parola

«Detto questo, [Gesù] fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”».
Dagli Atti degli Apostoli (1,9-11)

L'immagine

Sul monte degli Ulivi, Cristo è chiamato in cielo tra due schiere di santi e beati, rivolti verso di lui in modo simmetrico. Egli, circondato da una mandorla di luce, si innalza con un movimento che pervade tutta la scena; addirittura le mani sono coperte dal bordo superiore.
Sotto la nube si librano nell’aria due angeli, rappresentati in modo da trovarsi in posizione più profonda rispetto allo spazio d’azione. Questi sono il punto di transizione tra i personaggi terreni in basso e le figure celestiali in alto.
Accanto a loro è inginocchiata in preghiera Maria; dietro e di fronte a lei sono disposti gli apostoli.

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