Gioacchino fra i pastori
Il fatto
Gioacchino, umiliato e addolorato per essere stato scacciato pubblicamente dal Tempio, si ritira in montagna tra i pastori che accudiscono le sue greggi e vi rimane cinque mesi senza più dare notizie di sé.
La parola
«… ma se ne andò presso le sue bestie e condusse con sé i pastori tra i monti, in una terra lontana, sicché per cinque mesi nessuna notizia di lui poté avere sua moglie Anna. Ella piangeva, durante le sue preghiere, e diceva: “O Signore, potentissimo Dio d’Israele, dal momento che già non mi hai dato figli, perché mi hai tolto anche mio marito? Ecco, infatti, passano già cinque mesi che non vedo mio marito. E non so se è morto, che almeno gli avrei dato sepoltura”».
Dal Vangelo dello Pseudo Matteo (2,1-2)
L'immagine
Gioacchino, per la vergogna di essere stato cacciato dal tempio, giunge afflitto e pensoso sui monti, tra i pastori: ha un atteggiamento di chiusura e sacrificio, aumentato dal corpo chino e quasi interamente nascosto dal mantello; la moglie Anna non ebbe sue notizie per alcuni mesi. Si nota l’uso espressivo del paesaggio da parte di Giotto: la natura arida, composta da rocce spoglie e da qualche arbusto, riflette lo stato d’animo del protagonista, che è ancora più in contrasto con le pecore che escono dall’ovile e con il cane che accoglie festoso Gioacchino.