Natività di Maria
Il fatto
Finalmente, dopo lunghi anni di sterilità e a conclusione delle recenti tribolazioni che hanno visto Gioacchino in volontario eremitaggio sulla montagna per cinque mesi, durante i quali sua moglie si è sentita quasi in condizione di vedovanza, Anna concepisce e dà alla luce una bambina. Le preghiere dei due coniugi e i sacrifici offerti al Signore da Gioacchino hanno trovato udienza al cospetto di Dio, e l’annuncio dell’angelo è divenuto realtà.
La parola
«Poi dopo questi fatti, compiuti nove mesi, Anna partorì una figlia e le mise nome Maria».
Dal Vangelo dello Pseudo Matteo (4,1)
L'immagine
La scena, che si svolge nella casa di Anna e di Gioacchino, rappresenta una sequenza di due eventi. Infatti nella stanza, di cui una parete è assente per lo spettatore, la neonata Maria è raffigurata due volte: la prima in basso, mentre viene fasciata e le viene strizzato il nasino (secondo una credenza medievale per rendere i lineamenti belli), la seconda mentre è presentata alla madre Anna che, ancora a letto, la accoglie tra le braccia. Dal soffitto scendono delle barre a cui sono attaccate tende che dovevano proteggere Anna durante il parto e più in generale durante la notte.
L’ingresso della casa è formato da un piccolo portico, sorretto da esili colonne, sotto cui una donna porge dei panni e un oggetto (probabilmente pane) avvolto anch’esso in un panno a un’ancella che si affaccia dalla porta. L’edificio corrisponde a quello in cui avveniva l’annuncio a sant’Anna (vedi la scena nella parete opposta): si nota, in particolare, la scaletta che conduce al balconcino.