Adorazione dei Magi
Il fatto
L’adorazione dei re magi coincide con l’odierna festa dell’Epifania, che in greco significa «(festa) dell’apparizione» e quindi «manifestazione (della divinità)». I Magi erano sacerdoti dell’antica religione persiana, provvisti, secondo la tradizione, di doti di astrologi, indovini e stregoni. Guidati da una stella, giunsero dall’Oriente a Betlemme per adorare Gesù, e furono le prime figure religiose a riconoscere la «manifestazione» della sua divinità. Poiché portarono in dono oro, incenso e mirra, si fissò il loro numero a tre, anche se Matteo parla soltanto di «alcuni Magi» e non allude a una loro autorità regale. La tappa dei Magi presso Erode, che tramite loro viene a conoscenza della nascita del futuro «re dei giudei», prelude alla strage degli innocenti.
La parola
«Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da Oriente a Gerusalemme e domandavano: “Dov’è il re dei giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo”. All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: “A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta. E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele”. Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: “Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo”. Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese».
Dal Vangelo di Matteo (2,1-12)
L'immagine
Guidati dalla cometa, i Magi adorano il Bambino che, sotto la capanna, è in fasce, tenuto dalla madre sulle ginocchia. Il più anziano dei saggi è chinato per baciargli teneramente i piedi. Un bellissimo angelo dalle lunghe ali piumate regge il primo dei doni, un ostensorio d'oro in stile gotico.
Giuseppe china il capo dinanzi a tale corteo regale in segno di rispetto e Maria assume qui un'espressione serena; sulla sinistra uno scudiero, il cui viso è raffigurato in scorcio, tiene per la cavezza un dromedario.
La composizione è distinta in due piani: quello più in profondità, con la Sacra Famiglia sotto la capanna, e quello inferiore, dove sostano i visitatori.