La Croce
Disse loro Pilato: «Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?». Tutti gli risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli aggiunse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!».
Matteo 27, 22-23
Giunti a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere. Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. E sedutisi, gli facevano la guardia.
Matteo 27, 33-36
Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto». Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell’aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». C’era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei. Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l’altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
Luca 23, 35-43
Gli angeli (senza ali, come in tutto il
Giudizio) trasportano il più importante simbolo della Passione e del Mistero della Resurrezione, emblema della cristianità tutta: la Croce. A essa, come si può notare, è appeso un uomo. Si tratta del cosiddetto Buon Ladrone, colui che sul Gòlgota aveva ricevuto da Gesù la promessa: «Oggi sarai con me nel paradiso» (Luca 23, 43). Michelangelo, seguendo il dettato di Luca (secondo Matteo, entrambi i ladroni crocifissi con Gesù lo insultavano), colloca così in paradiso il primo uomo a essere dichiarato salvo da Gesù stesso.