Il volto di Amàn
Lo scorcio prospettico delle braccia divaricate, la testa violentemente rovesciata all’indietro, il tono muscolare, l’espressione sofferente del suppliziato sono tutte componenti che danno alla scena un’altissima drammaticità.
Dal palmo della mano sinistra di Amàn vediamo distintamente sporgere la testa di un chiodo. Si tratta dunque, con ogni evidenza – dal punto di vista iconografico – della tipologia del “crocifisso”.
Il fatto che ad Amàn venga inflitto il medesimo supplizio che egli intendeva far subire a Mardocheo rimanda più in generale – come vedremo – al tema del Giudizio, presente sia nell’altro pennacchio sul medesimo lato della Cappella – il Serpente di bronzo – sia nella figura di Giona che campeggia tra i due pennacchi.