Davide e Golia
Sull’asse verticale della composizione sono disposti pressoché tutti gli elementi chiave della vicenda. In basso – verso il vertice inferiore del triangolo – giace a terra la fionda con cui Davide ha scagliato la pietra che ha tramortito il gigante. Poco più su, vediamo la mano del ragazzo che afferra saldamente il capo dell’avversario, immobilizzandolo. Se alziamo ancora lo sguardo, quasi sullo stesso asse vediamo la punta della spada che sta per calare sul collo di Golia.
Il gigantesco corpo di Golia, prostrato a terra in una posa scomposta, esprime il senso della sconfitta.
Al contrario, la figura di Davide mostra un violento dinamismo: il busto, fortemente scorciato, che si protende verso lo spettatore, l’arco formato dalle braccia e infine il potente chiaroscuro della gamba che inchioda a terra l'avversario. Tutto questo conferisce al suo gesto l’assolutezza di una vittoria che esprime la volontà di Dio.
Molto importante, nella composizione dell’affresco, è la grande tenda da campo sullo sfondo, che sembra illuminata dall’interno da una luce abbacinante. L’effetto di controluce che viene così a crearsi ha la funzione di “proiettare” in avanti le due figure avvinghiate nella lotta, mentre ai lati, in penombra, scorgiamo alcuni soldati che assistono alla scena: il duello tra Davide e Golia, infatti, avviene al cospetto dei due eserciti schierati.