La facciata
Secondo antichi documenti storici, la prima fondazione di questa chiesa, vicino alle rive del Tevere,
risale all’anno mille, per opera di un piccolo ordine di monaci.
La chiesa venne distrutta durante le invasioni barbariche, ma fu poi ricostruita e ampliata nel 1177 dai frati Celestini, devoti a San Giorgio in Alga.
Dal 1668 è sede del Pio Sodalizio dei Piceni, che vi istituì il culto della Madonna di Loreto, inoltre è centro di diffusione della spiritualità
di San Pio da Pietrelcina, di cui conserva importanti reliquie.
Il portale
La chiesa, che ha subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli, è un bell’esempio di architettura barocca e neoclassica.
La facciata fu terminata dall’architetto Camillo Guglielmetti (?-1862) nel 1862.
Sul portale campeggia lo stemma di papa Pio IX (1792-1881) e, più in alto, un bassorilievo del 1862 di Rinaldo Rinaldi (1793-1873),
che raffigura il trasporto della casa della Madonna da Nazareth a Loreto.
L'interno
L’interno, ampio e luminoso, è a croce latina a navata unica, delimitata da colonne monolitiche in travertino,
che rendono questo santuario unico in tutta Roma.
Nella chiesa è possibile ammirare opere di Pietro da Cortona (1597-1669), di Alessandro Turchi, detto l’Orbetto (1578-1649) e di Giuseppe (1634-1721) e Pier Leone (1674-1755) Ghezzi.
L'altare
Sull’altare maggiore, si trova una magnifica Gloria di Angeli di Vincenzo Pacetti (1746-1820),
che circonda una nicchia in cui è collocata la statua della Madonna di Loreto di Francesco Duquesnoy (1797-1643):
l’immagine è la più antica copia dell’originale, andata distrutta nell’incendio del 1591.
Il chiostro
Il chiostro è un capolavoro dell’arte rinascimentale e risale, probabilmente alla fine del XV secolo.
È composto di cinque arcate per lato, ricoperte da archivolti in marmo e sostenute da snelle colonnine.
Nel Cinquecento fu aggiunto il secondo ordine, che ripropone lo stesso numero di arcate, rette da pilastrini che raggiungono l’altezza dell’arco.