La facciata
La basilica è situata nel rione Monti, uno dei più antichi di Roma, fu fondata nel IV secolo da papa Silvestro I (285-335)
al posto di un edificio di proprietà del presbitero Equizio, da cui il nome di Titulus Equiti. In origine era un oratorio dedicato a tutti i martiri,
ma alla fine del V secolo, con la ricostruzione, papa Simmaco (?-514) consacrò la basilica a san Martino di Tours e a papa Silvestro I.
La chiesa fu poi ricostruita da papa Sergio II (790-847) nell’845, con la presenza di una cripta che ospita le reliquie di martiri provenienti dalle Catacombe di Priscilla.
L'interno
L’interno, in stile barocco, è a tre navate con colonne antiche, il soffitto della navata centrale è a cassettoni
e fu realizzato per volontà di Carlo Borromeo (1538-1584) nel 1560.
Una serie di affreschi di Gaspard Dughet (1615-1675) decorano le pareti illustrando la campagna intorno a Roma nel XVII secolo.
L'altare
Nella sacrestia è conservata una lampada votiva d’argento che si ritiene sia stata fatta con la tiara di san Silvestro,
mentre sotto l’altare si trovano le reliquie dei santi Artemio, Paolina e Sisinnio, traslate qui dalle Catacombe di Santa Priscilla.
Madonna del Carmelo
In fondo alla navata sinistra si trova la cappella dedicata alla Madonna del Carmelo, che sull’altare conserva
la tela raffigurante la Madonna con Gesù Bambino (1596), opera di Girolamo Massei (1540 ca.-1620 ca.), inserita all’interno di un dipinto
più ampio raffigurante gli Angeli che liberano le anime del Purgatorio (1793), di Antonio Cavallucci (1752-1795).
La cripta
Sotto la chiesa si trovano i resti della domus di Equitius, raro esempio di chiesa domestica ricavata
in annessi delle terme di Traiano. Si tratta di un edificio in laterizio, risalente alla prima metà del III secolo d.C.
con ambienti adibiti più a uso commerciale che a uso abitativo. Affreschi e mosaici sono ancora visibili nei sotterranei.