La facciata
La chiesa è legata alla storia dell’Arciconfraternita dei Senesi, a cui appartiene tuttora l’edificio,
ed è dedicata a Caterina da Siena, una delle sante patrone d’Italia e figura di grande spicco nella storia della Chiesa.
Costruita originariamente nel 1526 su disegno dell’architetto Baldassarre Peruzzi (1481-1536), venne poi demolita e
riedificata nel XVIII secolo a opera del senese Paolo Posi (1708-1776).
La facciata di chiara ispirazione borrominiana nel suo andamento concavo è caratterizzata dalla presenza di colonne; ai lati della
finestra centrale sono raffigurati Romolo e Remo con la lupa, simbolo di Siena che, secondo la tradizione, fu fondata da Senio figlio di Remo.
L'interno
La chiesa è a navata unica, con quattro cappelle laterali e presbiterio leggermente rialzato.
La volta a botte fu decorata a stucco dall’architetto Giovanni Battista Marchetti (1686-1758).
Nel complesso è splendida la ricca decorazione barocca, progettata dallo stesso Posi e realizzata da un gruppo di artisti, operanti al tempo in Roma.
Nozze mistiche
Sull’altare maggiore si trova un dipinto del 1768 in cui è raffigurato lo Sposalizio mistico di santa Caterina di Gaetano Lapis (1706-1773),
con una cornice dorata, sorretta da palme intrecciate e coronata da una gloria di cherubini.
Il Lapis dipinse anche i due ovali del presbiterio: Gesù mostra il costato a santa Caterina e l'Apparizione di Gesù a santa Caterina.
Il catino absidale
Nel catino absidale campeggia il grande affresco dell’artista francese Lorenzo Pecheux de Lyon (1729-1821)
che raffigura il Ritorno di Gregorio XI da Avignone (1773), per il quale tanto si adoperò santa Caterina da Siena.