L'EUROPA A ROMA

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Basilica di Santa Sabina all'Aventino

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Nel 1219 papa Onorio III (1150 ca-1227) affidò a San Domenico di Guzman (1170-1221), fondatore dell’Ordine dei Domenicani, la basilica come sede romana del suo Ordine. Da allora è diventata il loro quartier generale e luogo importante di riferimento per la comunità estone, data la storica presenza della famiglia domenicana presso Tallin, capitale dell’Estonia.

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È una delle chiese più antiche di Roma, le cui origini risalgono al 422 quando fu costruita sulle fondamenta della casa della nobile romana Sabina, poi divenuta santa. La basilica non ha facciata, perché essa è inglobata nell’atrio che ricalca la pianta dell’antico nartece, in uno dei quattro bracci dell’antico portico che si trova attualmente nel monastero domenicano.

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L’interno è luminoso, vasto e solenne ed è costituito da tre navate separate da colonne scanalate corinzie e da un’abside semicircolare. Le pareti lisce e soprattutto le grandi finestre, nella parte superiore della navata, sono una caratteristica delle prime costruzioni cristiane.

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Nell’abside l’affresco di Taddeo Zuccari (1529-1566) raffigura Gesù, gli Apostoli e i Santi sepolti nella basilica; gli affreschi dell’arco trionfale sono di Eugenio Cisterna (1862-1933).

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La cappella si trova sulla parete della navata sinistra ed è a pianta quadrangolare, sormontata da una cupola, progettata e decorata da Giovanni Battista Contini nel 1671. Gli affreschi sono di Giovanni Odazzi (inizio del XVIII secolo) e rappresentano scene di vita di Santa Caterina.