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Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri

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Il territorio su cui papa Pio IV (1499-1565) nel 1561 fece erigere la basilica, su consiglio del sacerdote Antonio Lo Duca (devoto al culto degli angeli), faceva parte delle antiche terme di Diocleziano.
La basilica è riconosciuta come luogo dedicato alle celebrazioni ufficiali della Repubblica Italiana, proprio per la sua importanza storica, religiosa e culturale che ha permesso la sua trasformazione in punto di riferimento per l’unità spirituale d’Italia.

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Michelangelo (1475-1564), ormai ottantaseienne, fu incaricato del progetto dell’edificio, che integrò magistralmente alle terme. La facciata, con la sua singolare forma concava in mattoni, è una delle antiche esedre del calidarium delle terme.

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L’interno della basilica è così composto: dall’ingresso si entra in un vestibolo rotondo con due esedre quadrate, l’antico tepidarium, mentre il transetto è ricavato nel salone centrale delle terme, che ha mantenuto l'antica solennità con le otto colonne di granito rosso e le alte volte.

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Sul pavimento si può vedere la Meridiana di 45 metri tracciata da Francesco Bianchini (1662-1729) nel 1703 su ispirazione dell’astronomo Gian Domenico Grassini, che indica il mezzogiorno e l’arrivo del solstizio e dell’equinozio, oltre a funzionare come calendario.
Ai lati della linea, con intarsi di marmi policromi, sono rappresentati, a destra, i segni zodiacali delle costellazioni estive e autunnali e, a sinistra, quelli delle costellazioni primaverili e invernali.

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Nel 2001 sul soffitto della basilica è stata installata una cupola in vetro istoriato, opera dell’artista Narcissus Quagliata (1942), dal diametro di circa due metri e suddivisa in otto spicchi composti da ventiquattro lastre di vetro multicolore, all'interno delle quali trovano posto tre lenti astronomiche collocate ad altezze differenti. Le lenti proiettano i raggi del sole verso il basso e osservandone il riflesso sul pavimento dell’aula rotonda si può seguire il movimento terrestre nello spazio.

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Nella chiesa si trova un organo monumentale con 5400 tubi, donato alla basilica nel 1998 dal Comune di Roma.
L’organo è stato realizzato dall’organaro Bartolomeo Formentelli, artigiano di Verona.