La chiesa designata alla Polonia risale al 1578: fu il cardinale polacco Stanislao Osio (1504-1579)
a farla edificare per dedicarla al patrono dei polacchi, San Stanislao Szczepanowski, in sostituzione della preesistente
struttura medioevale di San Salvatore in pensilis de Sorraca.
La struttura fu dotata anche di un ospizio e di un ospedale per i connazionali in pellegrinaggio a Roma e ancora oggi
è la chiesa nazionale della comunità polacca a Roma.
L’aspetto attuale della chiesa si deve a una radicale ristrutturazione effettuata nella prima metà del Settecento, che interessò anche gli edifici laterali, di cui ancora oggi è possibile ammirare le belle cornici in stucco. La chiesa, che era in avanzato stato di degrado, fu infatti all’epoca interamente ricostruita da Francesco Ferrari (vissuto nel XVIII secolo), inclusa la facciata, divisa in due ordini da una fascia con l’originaria iscrizione dedicatoria.
L’interno è a una navata ed è riccamente decorato con stucchi e opere di artisti polacchi del Settecento.
Il dipinto dell'altare maggiore raffigura Gesù con i santi Stanislao e Giacinto ed è opera di Antiveduto Gramatica (1569-1626).
La volta a botte è riccamente decorata e al centro si trova un affresco del 1774 di Ermenegildo Costantini (1731-1791) che raffigura la Gloria di San Stanislao.
L’organo a canne è del 1936 e si trova sulla cantoria in controfacciata. Lo strumento, a trasmissione elettrica, dispone di 16 registri su due manuali e pedale ed è integralmente racchiuso entro una cassa espressiva.