Monte Sant’Angelo
Michele (in ebraico
Mi - ka - El significa:
Chi è come Dio?) è uno dei tre arcangeli, assieme a
Gabriele (
forza di Dio) e
Raffaele (
Dio ha curato). Nell’Antico Testamento (nel Libro di Daniele) viene nominato tre volte: è indicato come il difensore del popolo ebraico e il capo dell’esercito celeste, difensore dei deboli e dei perseguitati.
Nel Nuovo Testamento viene indicato come avversario del demonio; la descrizione della sua battaglia vittoriosa con Satana è nel libro dell’Apocalisse.
Nell’iconografia cristiana, san Michele è rappresentato come un combattente, con la spada o la lancia in mano. Sotto i suoi piedi c’è il dragone, il mostro che rappresenta
Satana, sconfitto in battaglia. Da tempi antichissimi, in Occidente, si hanno testimonianze della devozione a san Michele Arcangelo: a lui sono intitolate molte chiese, località e monti. In Italia il più celebre santuario dedicato a san Michele si trova in Puglia; la storia di questo luogo di culto inizia nel 490.
La leggenda racconta di fatti straordinari avvenuti presso la grotta del
Monte Gargano: misteriose luci in cima al monte, animali fuggitivi e frecce che si scagliano contro chi le ha lanciate, canti angelici che provengono da una grotta vuota. Si narra di ripetute (ben tre) apparizioni di san Michele nei pressi della grotta e venne di conseguenza eretta sul monte una chiesa a lui dedicata.
In questa zona, l’8 maggio 663, i Longobardi sconfissero i saraceni. Ritennero di aver ottenuto la vittoria grazie a san Michele e portarono il culto in tutta Italia ricordando questo giorno particolare.
Sul portale dell’atrio superiore della basilica, c’è una famosa iscrizione “
… questo è un luogo impressionante. Qui è la casa di Dio e la porta del Cielo”.