Santa Sofia
L’
Impero Romano d’Oriente nacque nel 330, quando Costantino trasferì la capitale imperiale da Roma a
Bisanzio (Costantinopoli) e finì nel 1453 con la conquista della città da parte dei Turchi. Sotto il regno di
Giustiniano (540–565), l’Impero d’ Oriente ebbe un periodo di grande splendore sia dal punto di vista politico, sia sotto il profilo artistico. Una delle maggiori espressioni della cultura bizantina fu la
basilica di Santa Sofia. Fu ricostruita sotto Giustiniano fra il 532 e il 537 dagli architetti Antèmio di Tralles e Isidoro di Mileto. La chiesa ha pianta quasi quadrata (
71 x 77 metri) e l’ingresso è preceduto da un ampio nartece; l’interno è diviso in tre navate; la cupola ha un diametro di più di
30 metri ed è sostenuta da quattro pilastri angolari e affiancata da due semicupole. La navata centrale sembra quasi isolata dalle altre due: i fasci di luce provenienti dall’alto si incrociano a diverse altezze con quelli che entrano dalle finestre alle pareti. Le lame luminose e il riverbero dorato dei mosaici contribuiscono ad alleggerire l’imponente complesso architettonico e a dilatarne lo spazio. Il dominio della cupola spinge a innalzare lo sguardo e lo spirito, guidati dalla grande «
aurea sfera sospesa al cielo» come la definì lo storico
Procopio di Cesarea. Il mosaico più famoso è quello che rappresenta la
Vergine con il Bambino Gesù sulle ginocchia; accanto a lei due imperatori: a destra Costantino I le presenta la città, a sinistra Giustiniano le offre Santa Sofia. Si trova sopra la porta interna. I due imperatori in piedi presentano ai lati due scritte: “
Giustiniano illustre”, l’una, e “
Costantino, grande re fra i santi” l’altra. L’Imperatore entrava nella basilica diciassette volte all’anno, in date precise della liturgia, seguendo un rigidissimo cerimoniale e assistendo alle funzioni dal
metatorion, uno spazio riservato solo a lui. Nel 1203, durante la
quarta crociata, la città fu saccheggiata d agli eserciti cristiani e molti arredi furono dispersi. Nel 1453 Costantinopoli fu conquistata dal sultano
Mehemet II. Santa Sofia, privata delle reliquie, delle icone e di gran parte dei mosaici venne trasformata in moschea e al complesso furono aggiunti quattro minareti, realizzati fra il 1481 e il 1573 ai quattro angoli della chiesa. Dal 1935 è stata adibita a museo.