La crociata dei pezzenti
Il 27 novembre 1095 papa
Urbano I invitò tutti i cristiani europei a muoversi per soccorrere i fratelli d’Oriente in pericolo e liberare i luoghi santi, che erano sotto il dominio musulmano ed erano divenuti molto pericolosi per i pellegrini. Per chi si fosse messo al servizio della Chiesa era garantita l’assoluzione e la remissione di tutti i peccati.
Tra coloro che accolsero con entusiasmo l’appello del pontefice, alcuni
predicatori itineranti.
Sono proprio questi predicatori itineranti-eremiti a diffondere l’idea di un nuovo pellegrinaggio: la Crociata è presentata dai predicatori - un nome su tutti, quello di
Pietro d’Amiens, detto
l’Eremita - come un aiuto necessario ad attuare una vera riforma interiore, o addirittura come il segno dell’avvenuta conversione.
Bisogna ricordare che all’epoca la Chiesa aveva nei suoi ministri uomini coraggiosi, pronti a dare la vita per la loro fede, o comunque a viverla in estrema povertà e correndo costantemente gravi rischi.
Questi stessi personaggi, tuttavia, erano spesso per la Chiesa ufficiale anche soggetti scomodi: erano loro a comunicare direttamente con le grandi masse, sofferenti, ignoranti, spesso molto legate ai pregiudizi e alle leggende.
I predicatori potevano infiammare lo spirito degli umili, ma anche diffondere la
Parola in base alla loro personale interpretazione, spesso condizionata dal fatto che vivevano essi stessi in mezzo alla miseria. I predicatori itineranti erano i più sensibili al bisogno di
rinnovamento che serpeggiava nella Chiesa stessa e che in particolare le masse (essendo ormai chiaro che non ci sarebbe stata la fine del mondo prevista per l’anno mille) chiedevano come svolta, per coltivare una nuova speranza.
La predicazione di Pietro, che incoraggiava i fedeli al grido “
Dio lo vuole”, incontrò particolare successo nelle regioni nord-occidentali dell’Europa, soprattutto tra i ceti più poveri che non avevano prospettive di una vera realizzazione personale. Quando nell’aprile del 1096 Pietro giunse a Colonia i suoi seguaci erano circa quindicimila. Male armati e indisciplinati, i 20mila crociati improvvisati giunsero fino a Costantinopoli e, mentre Pietro negoziava l’aiuto dell’Imperatore d’Oriente
Alessio I Comneno, furono massacrati dai Turchi il 21 ottobre del 1096.
Scampato al massacro, Pietro si unì ai nobili della prima crociata e, alla conquista di Gerusalemme, ottenne il titolo di
elemosiniere del Santo Sepolcro. Morì in Belgio, dove aveva fondato il monastero di Neufmoustier, nel 1115.