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L'EUROPA DEI PELLEGRINAGGI
 

Il Crac dei cavalieri



Il Castello dei Cavalieri si ergeva a metà strada tra Aleppo e Damasco e la sua posizione era strategica, perché si trovava in corrispondenza dell’unico passaggio tra le catene montuose siriana e libanese verso il Mediterraneo. Oggi non si fa più caso alla posizione di certi passaggi, ma in passato, quando le direttrici di transito erano quasi obbligate, controllare il valico di Homs voleva dire possedere il controllo di gran parte della costa libanese e dell’entroterra siriano. I crociati conquistarono il castello durante la prima crociata. Questo, insieme ad altri castelli, fu donato agli Ospedalieri da Raimondo II di Tripoli nel 1144.
Il castello era immenso: copriva un’estensione di trentamila metri quadri. Poteva dare ospitalità a diverse migliaia di persone. La cinta muraria contava tredici torri, la fortezza era composta da una prima zona in cui si trovavano il corpo di guardia, le stalle e gli spazi di servizio.
Nella seconda erano presenti la rocca superiore e i locali preposti alla difesa del castello.
Il tutto era diviso da un largo fossato.
La fortezza era munita di un acquedotto, di alcune cisterne, di un grande forno e persino di un mulino a vento per macinare le sementa.
Nella parte ovest si ergeva un portico in stile gotico dal quale si entrava nella sala dei cavalieri. Questa era molto ampia e aveva un soffitto a volte; dietro questa sala si apriva un enorme spazio, lungo 120 metri, che probabilmente era adibito a dormitorio per i crociati.
Nella zona a nord del cortile vi era una cappella, che dopo la caduta del complesso in mani islamiche, fu trasformata in una moschea.
Nella parte sud si stagliavano tre possenti torrioni fra cui la torre detta “la figlia del re“ e l’appartamento del Gran Maestro dell’ordine.
Inutilmente assediato prima dal sultano di Aleppo, poi dal Saladino, fu conquistato dai musulmani soltanto nel 1272.
Non si sa con certezza che fine fecero i soldati crociati, al momento della conquista da parte dei musulmani. Alcuni studiosi sostengono che i soldati sconfitti furono lasciati liberi e raggiunsero indisturbati la costa, altri invece asseriscono che i crociati furono uccisi tutti subito dopo la battaglia.
Tutt’oggi si possono ammirare i resti della mastodontica costruzione, che ha ispirato i castelli delle fiabe.

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