San Bruno e i certosini: gli ordini monastici
Gli ordini religiosi sono comunità di persone che scelgono di vivere la propria vita a completo servizio del
Vangelo secondo una regola (
ordo). Pur avendo regole diverse, elementi comuni sono
povertà,
castità e
obbedienza. Un esempio di vita monastica che concilia la vita comunitaria e l’eremitaggio è quello dei
Certosini fondati da
san Bruno.
Nato a Colonia, intorno al 1030, Bruno studiò presso la scuola della cattedrale di Reims. Fu dottore e Canonico del Capitolo, cioè un prelato di alto rango. Bruno desiderava però una vita diversa, totalmente dedicata a Dio.
Nel 1084 con sei compagni si ritirò nella valle di Chartreuse, dove costruì la
certosa. Nel 1090 Bruno fu chiamato a Roma da
papa Urbano II, che gli permise di fondare una nuova certosa a La Torre in Calabria (attuale Serra San Bruno); qui morì il 6 ottobre 1101.
La regola dei certosini fu approvata nel 1133 dal
papa Innocenzo II e intorno al 1145 si codificò anche il ramo femminile.
I certosini fanno vita eremitica molto rigida, osservando il silenzio e la contemplazione. La solitudine è vissuta a tre livelli: la
separazione dal mondo, la
custodia della cella,
la solitudine interiore.
Vivono in
celle separate, ma si riuniscono per la
preghiera liturgica, per i pasti della domenica e dei giorni festivi. I monaci escono dal monastero solo per la passeggiata settimanale. La loro giornata è scandita dalla preghiera, dal lavoro e dallo studio: nei giorni feriali escono dalla cella
tre volte per la preghiera comune in chiesa: la notte per l’
Ufficio notturno, al mattino per
l’eucarestia e la sera per i
Vespri.
Il cammino certosino si identifica nella vita comunitaria come complemento di quella solitaria.
Anche altri santi hanno definito una regola di vita per i loro seguaci, dando vita ad altrettanti
ordini monastici: da quello Domenicano (a cui apparteneva anche santa Caterina da Siena), all’ordine francescano; particolarmente noto anche l’ordine benedettino.