Finisterre e la concezione medioevale del mondo
Il pellegrinaggio a Santiago è anche un
cammino attraverso la storia, la civiltà, la religione.
Ogni giorno ci si imbatte in qualche monumento che ricorda al viandante di essere sulle orme di
milioni di persone che hanno percorso la medesima via, per amore, per scontare una pena, per senso del dovere, per paura, o per pura e semplice fede. Questo pellegrinaggio, anche per un
ateo, è un’esperienza significativa.
Dal XIII, ma soprattutto nel XIV e XV secolo, il flusso dei pellegrini fu molto
consistente tanto da richiedere la creazione di nuovi
ricoveri e di ospedali, affidati a confraternite, che si centuplicarono. Questo tipo di organizzazione apparve più adeguata perché ai pellegrini spinti da motivi consueti di devozione, si aggiunsero, specialmente in Belgio, i
pellegrini “per obbligo”, quelli ai quali il viaggio a Compostela veniva
imposto dalle autorità civili come pena o garanzia prevista dal diritto comunale.
Era uso arrivare sino a
Finisterre
, oltre Santiago. Anche oggi molti pellegrini prolungano il cammino fin qui. Per vari motivi questo era creduto l’
avamposto dei luoghi conosciuti, il cui tracciato era indicato in cielo dalla
Via Lattea.
Capo Finisterre era considerato un luogo
mitico e simbolico, incuneato nell’oceano.
Inoltre una delle storie fiorite attorno al trasporto del corpo di san Giacomo dalla Palestina in Galizia narra che i discepoli del santo passarono di qui per giungere al luogo di sepoltura.
Questa è anche la ragione per cui l’emblema di questo pellegrinaggio è la
conchiglia, protagonista anche di una tra le più famose leggende dell’epoca.
Si narra infatti che, nel 1101, un nobile per sfuggire ai Mori fu costretto ad affrontare il mare in tempesta: fu proprio san Giacomo, invocato nelle sue preghiere, a salvarlo, innalzandolo sui flutti sopra un’enorme conchiglia.
Finisterre, inoltre, era ed è ancora il luogo dove molti pellegrini giungono per svolgere un rituale molto antico, che consiste nel
bruciare i panni con cui si è compiuto il cammino.
Questo atto simboleggia la nascita di un altro uomo: l’
uomo nuovo è nato e si elimina materialmente ciò che appartiene al
passato.
Finisterre:
Capo Finisterre era considerato un luogo mitico e simbolico fino dall ’epoca romana, oggetto di leggende e di riti pagani, avamposto del mondo civilizzato di fronte all’immensità dell’Oceano Atlantico. Ripetendo le usanze degli antichi pellegrini è tradizione arrivare a Finisterre percorrendo la lunga spiaggia della Langosteira e bagnarsi nell’Oceano, come per una purificazione: l’acqua, in tutte le stagioni gelata, rende l’impresa eroica. Arrivati sugli scogli sotto il faro, è usanza bruciare un indumento adoperato durante il cammino. Presso l’albergo di Finisterre e presso il Municipio si può ottenere la "Fisterrana", equivalente alla “Compostela”, che attesta l’effettuazione del cammino da Santiago a Finisterre.
Via Lattea:
durante la notte il cammino di Santiago, che è orientato da est a ovest, pare seguire quello che nel cielo è segnato dalla famosa fascia di stelle che costituisce la Via Lattea. Si tratta della galassia alla quale appartiene anche il sistema solare, conosciuta sin dall’antichità, sulla cui origine ci sono moltissimi miti e leggende provenienti da ogni parte della Terra.
Conchiglia:
è il simbolo del Cammino di Santiago, esibito su tutti gli zaini, riprodotto sulle indicazioni stradali e sui souvenir. Gli italiani la chiamano Capasanta, per gli spagnoli è la
Concia, per i Galiziani è la
Vieira. Quest’ultimo nome deriva dal latino pecten veneris, cioè pettine di Venere, e testimonia l’importanza simbolica che questo mollusco ha avuto da sempre: secondo i miti pagani, infatti, è proprio da una conchiglia di questo tipo che nasce Venere, o Afrodite. La conchiglia rappresenta simbolicamente i tanti cammini che conducono a Santiago. In passato i pellegrini arrivavano sulla spiaggia di Finisterre dove raccoglievano queste particolari conchiglie per dimostrare di aver eseguito il viaggio.