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    Legenda

    Quest’immagine di inizio Novecento raffigura alcuni emigranti italiani in una stazione di Parigi. Intere famiglie si spostavano con pochi averi. Ad accoglierli c’era sovente soltanto il disprezzo degli abitanti del paese di destinazione.

    Agli inizi del Novecento in Francia si trovavano circa 400 000 Italiani: come sempre succede quando in un paese arrivano in un breve periodo di tempo molti immigrati, nacquero forti tensioni con la popolazione locale.

    La xenofobia (l’odio per gli stranieri) provocò violenze: il 17 agosto 1893 ad Aigues Mortes, in Provenza, la folla uccise 9 (secondo altre fonti 50) lavoratori italiani, accusati di “rubare il lavoro” ai Francesi.

    Se si recavano negli Stati Uniti, gli emigranti venivano fatti scendere dalla nave sull’isola di Ellis Island, di fronte a New York, dove dovevano sottoporsi a rigorose visite di controllo.

    Se venivano riscontrate delle malattie o delle deformazioni venivano rispediti indietro. Sovente sui giornali americani comparivano pesanti giudizi razzisti sugli Italiani: straccioni, mafiosi e fannulloni, quelli più comuni.

    L’emigrazione ha causato lo spopolamento di molte aree soprattutto nel Meridione d’Italia: con il tempo i paesi abbandonati o abitati soltanto da vecchi sono andati in rovina e il territorio non più curato ha subito gravi danni.

    Note

    Le cause dell'emigrazione

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