Guarda e rispondi
Legenda
Il famoso incontro tra Stanley e Livingstone avvenne nel villaggio di Ujiji, sulle rive del lago Tanganica, nell’attuale Tanzania. Livingstone scrisse nelle sue memorie che l’annuncio dell’arrivo di Stanley gli fu dato da un suo servitore, il quale gli corse incontro gridando: «Un inglese, un inglese!».
Stanley arrivò circondato da una piccola folla, che comprendeva i membri della spedizione e altre persone che si erano raccolte intorno a lui, incuriosite dalla presenza di un uomo bianco. Quando Stanley si trovò davanti a Livingstone, unico bianco che si potesse trovare in mezzo all’Africa, pronunciò una frase che è diventata famosa come esempio del carattere britannico, fatto di autocontrollo e di rispetto delle formalità persino eccessivi. La frase fu: «Il dottor Livingstone, suppongo».
Livingstone si presentò davanti a Stanley accompagnato da un gruppo di arabi che praticavano il commercio di schiavi. Livingstone era un nemico convinto della schiavitù, ma per continuare le sue esplorazioni e per ragioni di sopravvivenza fu costretto a chiedere ospitalità ai commercianti di schiavi.
Livingstone era in pessime condizioni di salute, sembrava molto più vecchio dei suoi 58 anni. Tuttavia sorrise e confermò a Stanley di essere proprio lui. Dopodiché Stanley disse: «Ringrazio Dio, dottore, per avermi concesso di vedervi» e Livingstone rispose: «Anch’io mi sento riconoscente per essere qui a darvi il benvenuto». Si ritirarono quindi nella capanna di Livingstone.
In testa alla spedizione di Stanley sventolava la bandiera degli Stati Uniti. Stanley infatti era di origine inglese, ma dall’età di quindici anni si era trasferito in America e lì era diventato famoso.