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Qual è il rapporto tra il chirurgo e gli altri personaggi?
A chi appartenevano i cadaveri dissezionati?
Perché nel medioevo questa pratica era vietata?
Legenda
Questa miniatura del XV secolo rappresenta la dissezione di un cadavere: tale pratica aveva scopi scientifici e didattici, ma era spesso eseguita anche dagli artisti che attraverso l’osservazione diretta degli organi del corpo umano potevano dipingere o scolpire con maggiore realismo le figure umane.
La pratica della dissezione fu a lungo vietata durante il Medioevo per motivi religiosi; riprese poi con lo sviluppo delle università di medicina e dal XV secolo fu accettata anche dalla Chiesa. Lo studio dell’anatomia diventò così sempre più preciso e iniziò anche una collaborazione tra il medico, esperto di anatomia, e l’artista, che riproduceva nei suoi disegni le conoscenze mediche.
Il chirurgo, al centro, sta probabilmente svolgendo una lezione, ma sembra mantenere un certo distacco dagli altri personaggi. Apre il ventre del cadavere con un bisturi, che è l’unico strumento chirurgico presente nella scena. Mancano infatti la bacinella per raccogliere i liquidi e le pinze per tenere i lembi della ferita, che normalmente venivano utilizzati in questa operazione.
Gli assistenti, ai lati del chirurgo, sembrano appassionati alla lezione: i due sulla sinistra osservano attentamente l’operazione ed esprimono una certa meraviglia; i due sulla destra discutono con serietà su ciò che hanno appena osservato.
Il cane è una figura simbolica molto usata nell’arte e rappresenta la guida dell’uomo nella morte dopo essere stato un suo fedele compagno durante la vita.
Il cadavere, adagiato sul tavolo settorio, è attentamente osservato da cinque dottori. I cadaveri utilizzati per la dissezione erano sovente corpi di uomini giustiziati e di basso rango sociale.