Fonti e forme di energia
La prima scoperta tecnologica fondamentale della storia umana fu l'uso controllato del fuoco, che consentì all'uomo primitivo di lavorare i metalli: prima il rame, poi l'oro, l'argento e in genere quei metalli che possono essere estratti facilmente dalle rocce che li contengono.
La scoperta della fusione e della lavorazione del rame permise all'uomo di procurarsi strumenti e utensili efficienti in maggiore numero e con maggiore facilità, riducendo la fatica e i pericoli della caccia. Nell'età del rame e poi del bronzo l'uomo compì scoperte di importanza fondamentale, come la ruota e la navigazione a vela: poté quindi compiere viaggi più lunghi, dando l'avvio a traffici commerciali che divennero sempre più intensi e permisero una rapida diffusione della civiltà.
Il Basso Medioevo, che molti considerano un'epoca buia, fu un periodo fecondo per la storia dell'energia: furono utilizzate in modo più efficiente forza degli animali, l'energia del vento e quella dell'acqua. Nel Xll secolo so diffuse in Europa l'uso del mulino a vento, che si aggiunse a quello ad acqua (già noto ai romani) azionato dalla ruota idraulica.
La principale fonte di energia nei Medioevo fu sicuramente l'acqua. L'uso della ruota idraulica si diffuse sempre più, per azionare mulini, segherie, mantici e più tardi filande e officine.
Nel Quattrocento e nel Cinquecento i progressi nel campo della meccanica, della mineralogia e della chimica comportarono una richiesta sempre maggiore di metalli e di minerali metalliferi. Si moltiplicarono le miniere e si perfezionarono i sistemi di estrazione, con un maggiore utilizzo della forza motrice animale (argano a cavallo) e naturale (l'acqua).

Il mulino ad acqua, già diffuso nell'antichità, si diffuse moltissimo durante il Medioevo.
Alla fine del XVIII secolo cominciarono a essere sfruttate due importanti forme di energia: il vapore e l'elettricità, che segnarono una svolta decisiva nella storia della tecnica e della civiltà occidentale. Dall'inizio della loro diffusione si fa partire la rivoluzione industriale, cioè quel complesso e rapido fenomeno a che, a partire dalla fine dei Settecento, portò in pochi decenni a una trasformazione profonda delle tecniche produttive in Europa, negli Stati Uniti e poi, progressivamente, in tutto il mondo. Con l'aiuto del vapore l'uomo diede il via anche a una profonda trasformazione nel settore dei trasporti: nel 1807 si arrivò, con Fulton, alla costruzione del primo battello a vapore e nel 1829 Stephenson costruì la prima locomotiva. Nel 1800 Volt costruì la prima pila. Le invenzioni che si basavano sull'applicazione dell'elettricità si susseguirono a ritmo incalzante per tutto l'Ottocento. Nei decenni successivi al 1860 (anno di invenzione della dinamo) si cominciò a produrre elettricità su vasta scale, sia per l'illuminazione domestica sia per mettere in movimento i motori elettrici nelle fabbriche.
Nel 1882 Thomas Edison costruì a New York la prima centrale elettrica e nello stesso anno venne effettuata lo prima trasmissione a distanza (57 km) dell'energia elettrica.

Gli ultimi vent'anni del Novecento e l'inizio del nuovo millennio hanno visto una sempre maggiore alle fonti alternative di energia.
I primi anni del Novecento permisero di perfezionare le scoperte degli ultimi decenni del secolo precedente, soprattutto nel campo delle applicazioni elettriche e nel settore dei motori (diffusione dell'illuminazione elettrica, elettrificazione delle linee ferroviarie, sviluppo e generalizzazione dell'uso dei motori elettrici a fini industriali).
Le centrali elettriche sono state a lungo alimentate soprattutto a carbone e con idrocarburi derivati dal petrolio. Solo negli ultimi vent'anni del Novecento si è affermato anche il gas naturale come fonte energetica.
Nel campo della fisica, la più grande scoperta del secolo fu l'energia nucleare, con la realizzazione della prima pila atomica a opera di Enrico Fermi. Alcuni paesi industrializzati producono oggi buona parte dell'energia di cui hanno bisogno sfruttando le centrali nucleari, altri (come l'Italia) hanno invece scelto di non utilizzarla, temendo i danni all'ambiente e alle persona che possono essere causati da fughe accidentali di materiare radioattivo.
Una delle preoccupazioni principali degli ultimi vent'anni del Novecento, motivata anche dalla crisi energetica degli anni Settanta, è stata quella di sviluppare forti energetiche rinnovabili e alternative ai combustibili fossili e all'uranio, destinati prima o poi a esaurirsi.
Si sono diffuse le applicazioni dell'energia solare e dell'energia eolica ed è stata recuperata e sviluppata una fonte "tradizionale" come l'energia idrica.