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Legenda
Il primo combattimento di gladiatori di cui si abbia notizia si tenne a Roma nel 264 a.C., nel luogo destinato al mercato del bestiame. In seguito, i combattimenti si svolsero nel Foro, poi negli anfiteatri.
All’inizio ci si era limitati ad armare dei semplici schiavi, poi si passò ai soldati prigionieri, in seguito a schiavi perfettamente addestrati in scuole, i gladiatori, che prendevano il loro nome dal gladio, una spada corta, affilata da ambo i lati, che utilizzavano durante i combattimenti.
Le scuole per gladiatori sembravano una caserma o un collegio per atleti: dormitori, refettorio, viali ricoperti di sabbia. Ma erano anche una prigione: le porte erano sprangate con catenacci e le finestre avevano le sbarre. In una scuola di gladiatori nessuno sopravviveva per più di tre anni.
Esistevano diverse specializzazioni di gladiatori, distinte per le armi utilizzate, per l’armatura e per le modalità di lotta. Per esempio, il mirmillone (che generalmente aveva un fisico più possente), il sannita e il secutor erano equipaggiati con scudo grande, un grande elmo, il gladio e uno schiniere su una gamba; il trace, invece, combatteva con una spada a lama curva e aveva il corpo protetto da corazza e gambali.
Il combattimento prevedeva lo scontro fra due gladiatori di diversa categoria.
Nel mosaico è rappresentato un combattimento tra un reziario, cioè un gladiatore che utilizzava per combattere una rete e un tridente, e un secutor, coperto dalla rete lanciata dall’avversario, ma vincitore dello scontro (come dice la scritta sopra di lui, Astyanax vicit).