Presentazione a Caifa
Il fatto
Dopo l’arresto, Gesù viene condotto davanti al Sinedrio presieduto da Caifa, sommo sacerdote del Tempio di Gerusalemme, per essere processato. È presente anche Anna, predecessore e suocero di Caifa. Il Sinedrio cerca invano qualche falsa testimonianza per condannare a morte Gesù, il quale tace di fronte a tutte le accuse. Caifa lo incalza: «Dicci se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio», e alla risposta: «Tu l’hai detto», il sommo sacerdote si straccia le vesti e accusa Gesù di avere pubblicamente bestemmiato, per cui ogni ulteriore testimonianza è inutile. La sentenza è unanime: Gesù ha oltraggiato Dio, perciò è condannato a morte, come, del resto, i sacerdoti avevano deciso già da tempo.
La parola
«Quelli che avevano arrestato Gesù, lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale già si erano riuniti gli scribi e gli anziani. […] I sommi sacerdoti e tutto il Sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù, per condannarlo a morte; ma non riuscirono a trovarne alcuna, pur essendosi fatti avanti molti falsi testimoni. […] Alzatosi il sommo sacerdote gli disse: “Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?”. Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: “Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio”. “Tu l’hai detto”, gli rispose Gesù, “anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra di Dio, e venire sulle nubi del cielo”. Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: “Ha bestemmiato! Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?”. E quelli risposero: “È reo di morte!”. Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; altri lo bastonavano, dicendo: “Indovina, Cristo! Chi è che ti ha percosso?”».
Dal Vangelo di Matteo (26,57-68)
L'immagine
L’episodio si svolge nel Sinedrio di Gerusalemme: una stanza angusta e buia con soffitto ligneo, illuminata soltanto dalla torcia retta da un domestico.
Gesù, in contrasto con il resto della movimentata scena, appare senza forze, mentre è condotto dinanzi a Caifa con le mani legate da un soldato che alza il braccio per schiaffeggiarlo.
Alla domanda postagli dal sommo sacerdote, Gesù non nega di essere figlio di Dio; il sommo sacerdote, per aver udito una bestemmia, si strappa le vesti, mostrando il petto.