SEZIONE 3 - MORFOLOGIA
UNITÀ 2 - IL NOME E L’ARTICOLO
  
                            


CAPITOLO 1: IL NOME - 1.2 IL SIGNIFICATO DEL NOME: NOMI COMUNI E NOMI PROPRI


"Una donna passeggia in città, lungo il fiume.
Mariella passeggia a Roma, lungo il Tevere.

In entrambe le frasi i nomi indicano la persona e il luogo coinvolti nell’azione. Nella prima frase forniscono questa indicazione in modo generico (donna, città, fiume); nella seconda identificano una persona e un luogo precisi (Mariella, Roma, Tevere), distinguendoli tra tutti gli altri (Jane, Londra, Tamigi; Michelle, Parigi, Senna…). I primi si dicono nomi comuni, i secondi nomi propri.

I nomi comuni si riferiscono in modo generico a tutti gli elementi appartenenti a una specie o a una categoria, senza identificarne in modo preciso nessuno; i nomi propri si riferiscono a un solo elemento, distinguendolo dagli altri della stessa specie o categoria.

I nomi comuni si scrivono con la lettera iniziale minuscola e sono in genere preceduti dall’articolo.
I nomi propri si scrivono con la lettera iniziale maiuscola e normalmente non sono preceduti dall’articolo e non hanno il plurale; sono considerati propri anche i cognomi e i soprannomi:

Maria Rossi è pregata di presentarsi allo sportello.
Tony il Bello è un ragazzo famoso del quartiere.

Alcuni nomi possono essere sia comuni sia propri (rosa, stella, foggia…); il contesto ne indicherà il significato, segnalato sul piano grafico dall’iniziale, maiuscola o minuscola:

Ho acquistato una meravigliosa rosa rossa. – nome comune
Abbiamo incontrato la nostra amica Rosa. – nome proprio


LESSICO
Nomi propri e nomi comuni

La distinzione di significato tra nomi propri e nomi comuni è semplice e chiara; tuttavia accade spesso che alcuni nomi propri siano usati come nomi comuni e viceversa. Per esempio, nelle frasi:

L’Eroe dei due mondi guidò la spedizione dei Mille.
Il ragazzo di mia sorella è un marcantonio alto due metri.

un nome comune (eroe) e un aggettivo (mille) sono diventati nomi propri, mentre un nome proprio (Marco Antonio) è diventato nome comune composto.
Questo fenomeno, chiamato antonomasia, consiste dunque nell’usare un nome comune come proprio, o viceversa, ed è molto frequente. Vediamone in sintesi gli aspetti principali.

Nomi comuni che diventano nomi propri
Un nome comune diventa proprio e acquista la lettera maiuscola in particolare nei seguenti ambiti.
• Nel settore commerciale, per indicare i più svariati tipi di prodotti, per esempio le automobili Punto, Panda, il detersivo Sole Piatti e così via.
• Nel mondo dello sport e dello spettacolo, per indicare personaggi e protagonisti di cui si vuole sottolineare il valore e l’unicità, per esempio la Voce (Sinatra), il Cigno di Busseto (Verdi), Ringhio (Gattuso), er Pupone (Totti)…
• Nelle opere letterarie, per indicare:
- cose o animali personificati, per esempio il Coniglio (Alice nel paese delle meraviglie), lo Spaventapasseri (Il mago di Oz), il Gatto e la Volpe (Pinocchio)…
- personaggi identificati con un patronimico, cioè con una parola formata con il nome del padre, per esempio il Pelide (Achille, figlio di Peleo), l’Alcide (Ercole, figlio di Alceo)…

Un caso particolare è rappresentato dai cognomi, che si sono formati a partire dal XII secolo nei modi più svariati. Naturalmente essi sono così numerosi che non è possibile classificarli tutti in modo sicuro; è possibile riconoscere alcune tipologie, come i cognomi che derivano da nomi di luogo (Costa, Monti, Mantovani…), patronimici (Di Pietro, De Marco…), nomi di mestieri e professioni (Fabbri, Abate, Mercante…), caratteristiche fisiche o di altro genere (Rossi, Piccolo, Dolci, Astuto…) e così via.

Nomi propri che diventano nomi comuni
Anche i nomi propri che diventano comuni e perdono l’iniziale maiuscola hanno origine diversa; infatti possono derivare da:

• personaggi dell’antichità, famosi nella cultura popolare per qualche caratteristica, che continuano a indicare come nomi comuni; per esempio, si dice essere un adone per indicare la bellezza, una megera per indicare una donna di cattivo carattere, un cerbero per una persona intrattabile…;
• personaggi dell’antichità famosi per qualche opera o azione particolare che viene indicata con il loro nome; per esempio, un dedalo (di strade) deriva da Dedalo, mitico costruttore del labirinto, l’atlante (raccolta di carte geografiche) da Atlante, il Titano che portava sulle sue spalle il mondo…;
• nomi di città e di luoghi, come arazzo (da Arras, città francese), baionetta (da Bayonne, città famosa per la fabbricazione di armi), jeans (da Gêne, come i francesi chiamavano Genova), moltissimi nomi di prodotti agricoli, come formaggi (asiago, camembert, castelmagno…) e vini (barolo, bordeaux, champagne…);
• inventori e scienziati che hanno lasciato il proprio nome ai prodotti delle loro opere: daltonismo (dal chimico inglese Dalton), decibel (da Bell, scozzese), volt (da Volta)…


                            


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