Il particolare dell'alberello
Alle spalle di Giona si scorge l’alberello di ricino che il Signore fece germogliare in una sola notte per il Profeta. Dopo la predicazione Giona uscì da Ninive ma era un giorno caldo e «allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino sopra di Giona per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino. Ma il giorno dopo, allo spuntare dell’alba, Dio mandò un verme a rodere il ricino e questo si seccò. Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d’Oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venire meno e chiese di morire, dicendo: “Meglio per me morire che vivere”. Dio disse a Giona: “Ti sembra giusto essere così sdegnato per una pianta di ricino?”. Egli rispose, “Sì, è giusto, ne sono sdegnato al punto da invocare la morte”» (4, 6-9).
Ma Dio fa capire a Giona che se al profeta dispiace perdere una cosa di poco conto, un’effimera piantina che non ha né creato né curato, tanto più Dio sarà addolorato di perdere una grande e popolosa città come Ninive.