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Un dono di Dio all’umanità
L’istinto di vita e il desiderio dell’Assoluto
Eros e adolescenza: la necessità di una guida
L’eros e la famiglia: la sede naturale dell’amore
L’amore è rispetto di sé e degli altri

L'eros

Un dono di Dio all’umanità

L’istinto di vita e il desiderio dell’Assoluto

Eros e adolescenza: la necessità di una guida

L’eros e la famiglia: la sede naturale dell’amore

L’amore è rispetto di sé e degli altri

Che cos'è l'eros?

Che cos'è l'eros?

Il termine oggi indica il desiderio, l’istinto riferiti alla sfera sessuale, ma nelle concezioni degli antichi il termine era inteso genericamente come istinto vitale, cioè la forza che spinge l’uomo a desiderare la conoscenza dell’Assoluto.

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Nel suo specifico significato filosofico, l’eros è stato primariamente inteso come la forza vitale che muove il pensiero e la filosofia, in base a quanto afferma per esempio Platone, secondo cui Eros «cerca sempre ciò che è bello e buono, è virile, audace, risoluto, gran cacciatore [...]; è amico della sapienza ed è ricco di trucchi, e così si dedica alla filosofia nell'arco di tutta la sua vita». Il pensiero cristiano, invece, sviluppa il concetto di eros affiancandogli quello di agape: mentre il primo indica un amore “ascensivo” e possessivo, proprio dell'essere umano verso l’Assoluto, il secondo indica l'amore “discensivo” di chi dona, proprio di Dio, che muove verso il mondo e l'umanità.
Nel Rinascimento, eros e agape si fondono in un unico concetto: l'amore è inteso come il dilatarsi di Dio nell'universo: Dio si diffonde nel mondo e produce negli uomini il desiderio di ritornare a Lui.
In epoca contemporanea, il concetto di eros è stato dibattuto soprattutto in ambito psicoanalitico e psicologico, come testimonia per esempio l’opera di Sigmund Freud, in cui l’eros è descritto come desiderio, istinto sessuale, pulsione sessuale derivante dall’istinto di vita, di autoconservazione,una pulsione dunque contrapposta all'istinto di morte. Infine, oggi nel linguaggio quotidiano il termine eros è utilizzato per descrivere, spesso genericamente, tutti gli aspetti, compresi quelli sociali e culturali, legati alla sfera della sessualità.

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EROS:

fra quotidianità e ricerca dell'assoluto

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Le nuove generazioni e il cambiamento culturale

La posizione della Chiesa Cattolica

Eros nell'era di Internet

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Quale libertà?

Il rispetto della persona

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L'eros

Perché è un problema etico

Il concetto di eros era già sviluppato nell’epoca classica, però con caratteristiche in parte diverse da quelle che ha assunto oggi. Infatti, per gli antichi l’eros era primariamente inteso come la forza vitale che muove il pensiero, che spinge l’uomo a desiderare la ricerca e la conoscenza dell’assoluto. In epoca contemporanea, tuttavia, il termine è divenuto sinonimo di “sessualità”, e tende a identificare, a volte genericamente, tutte le espressioni, comprese quelle culturali e sociali, legate appunto alla sfera sessuale. 

Oggi il tema dell’eros è particolarmente sentito in relazione alle esigenze di educazione e formazione delle nuove generazioni, in un contesto culturale e sociale in rapida e costante evoluzione e che sembra, sovente, mettere in discussione radicalmente i valori più “tradizionali”.

La Chiesa cattolica considera la sessualità lecita esclusivamente nel quadro del matrimonio, il sacramento che vivifica e sostiene l’unione fra uomo e donna, la quale deve essere ispirata a due valori fondamentali: fedeltà e fecondità. 

Inoltre oggi gli stimoli legati alla sfera erotico-sessuale sono sempre più intensi e numerosi, in particolare grazie allo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa, e di Internet in primo luogo. 

Questa malintesa forma di libertà è particolarmente allarmante in quanto espone i giovani (ma anche gli adulti più fragili) a forme di “iper-erotizzazione” che possono indurre comportamenti anomali e, addirittura, patologici.

Inoltre, la diffusione di contenuti e immagini sempre più esplicitamente legati alla sfera sessuale porta sovente a distorsioni dell’immagine, in particolare nel caso della donna, molto spesso rappresentata non già come persona ma come semplice oggetto di piacere.

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La seconda Anna

Anna Frank

Il diario di Anna Frank, noto ai più per la triste vicenda della sua autrice, contiene numerose pagine in cui la giovane Anna descrive con freschezza e immediatezza le sue sensazioni di adolescente alla scoperta del mondo: anche i limiti imposti dalla costrizione alla vita clandestina non riescono a sminuire l’intensità di questa nuova esperienza.

«...Cara Kitty, non ho mai dimenticato il mio sogno di Peter Wessel. Quando ci penso sento ancor oggi la sua guancia contro la mia e la meravigliosa sensazione che fa tutto bello. Anche col Peter di qui ho avuto qualche volta questa sensazione, ma mai così intensa, almeno...fino a ieri sera, quando sedevamo insieme, come di consueto, sul divano, abbracciati. Allora scomparve a un tratto la solita Anna e il suo posto fu preso dalla seconda Anna, quella seconda Anna che non è petulante e burlona, ma vuole solamente avere amore ed essere dolce e mansueta. Sedevo serrata a lui e sentivo salire in me la commozione; mi si empirono gli occhi di lacrime, che caddero sulla tuta. Se ne sarà accorto?...» Dice Peter: «...Quando mi incontra invece di guardarmi e sorridere fa finta di niente, anzi se può fa battute sceme... Ieri avrei proprio voluto accarezzarle il viso, mi sentivo di esprimerle tenerezza, ma gli amici mi potevano vedere e pensare che non sono abbastanza uomo!» 

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Copertina

La definizione

Il problema

Il fatto

Il concetto di eros:

  • è antico, già sviluppato in epoca classica

  • nasce con il pensiero di Sigmund Freud

  • è sviluppato soltanto in Occidente

  • è nato nel quadro del pensiero buddhista

1

Il termine agape:

  • designa l’amore fra coniugi

  • integra il concetto di eros ma è distinto da esso

  • è sinonimo di disordine morale

  • è tipico della cultura ebraica

2

La Chiesa Cattolica:

  • non condanna la sessualità al di fuori del matrimonio

  • ammette la libertà di opinione in materia di sessualità

  • non si occupa di questo tema, lasciando ai fedeli libertà di coscienza

  • ritiene che il matrimonio abbia come scopo il bene degli sposi e la trasmissione della vita

4

Secondo la Chiesa Cattolica il matrimonio deve basarsi:

  • sulla fedeltà e la fecondità

  • sulla tolleranza e la fecondità

  • sulla fedeltà e la sincerità

  • sulla libertà e la generosità

1

Domande per riflettere

  • Insieme all’insegnante, leggete e discutete il brano di Anna Frank riportato in precedenza.
    Lo ritenete ancora attuale, vi sembra che rispecchi sensazioni che anche voi avete vissuto?

  • Pensate che certi valori e certe sensazioni siano comuni a tutti gli adolescenti, senza distinzioni?

  • Perché secondo voi il concetto di eros è strettamente legato a quello di vita, e opposto all’idea della morte?

  • Che cosa significa “desiderare”?

  • Potete distinguere desideri positivi e desideri negativi?
    Discutetene in piccoli gruppi e sintetizzate i risultati con una schema o una tabella sulla LIM o su un cartellone. Confrontate e discutete poi le idee emerse nei diversi gruppi.

Dilemmi per discutere

Conoscere il proprio corpo significa:

Rispettarlo

Poterlo spingere ai limiti, per vivere sensazioni intense

La sessualità:

Consente, come altre forme di comunicazione e di rapporto con gli altri, di esprimere liberamente se stessi.

Deve essere vissuta con consapevolezza e nel quadro di un’unione stabile e orientata alla creazione di un nucleo familiare.

Quando un adolescente ha un dubbio in materia di sessualità:

Dovrebbe cercare il dialogo con una persona adulta in grado di ascoltarlo e di guidarlo

Deve discuterne prima di tutto con gli amici e i compagni, che possono capirlo meglio

Amare vuol dire:

Lasciarsi trascinare dalla passione

Non bruciare le tappe

Fare il punto

Riflettere

Discutere

L'eros | Per approfondire

Che cosa dice la Legge

La sfera della sessualità fa parte, secondo numerosi sistemi legali vigenti nel mondo (come nel caso dell’Italia), alla sfera personale e dunque riguarda, secondo tali concezioni giuridiche, i diritti individuali degli adulti. Tuttavia, in altre realtà questa materia è regolata con minor elasticità, facendo riferimento a sistemi di valori che non considerano sempre la sessualità nel novero dei diritti di cui l’individuo può disporre.

ONU, Risoluzione 4-2003

La Commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani nell’aprile 2003 ha adottato una risoluzione sul diritto alla salute con cui chiede agli Stati di «proteggere e promuovere la salute sessuale e riproduttiva quali elementi fondamentali del diritto di ciascun individuo a ottenere i massimi standard in materia di salute fisica e mentale».


Italia

La sfera della sessualità appartiene alle singole persone umane, traducendosi in un diritto personalissimo, seppure in larga misura disponibile (cioè al quale il titolare può rinunciare). La Corte Costituzionale, nella sentenza n. 561 del 18 Dicembre del 1987, ha affermato che «essendo la sessualità uno degli essenziali modi d’espressione della persona umana, il diritto di disporne liberamente è senza dubbio un diritto soggettivo assoluto, che va ricompreso tra le posizioni soggettive direttamente tutelate dalla Costituzione e inquadrato tra i diritti inviolabili della persona umana che l’art. 2 della Costituzione impone di garantire».

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Il parere della Chiesa Cattolica

In tema di sessualità la posizione della Chiesa cattolica è netta: qualsiasi situazione esulante dal rapporto coniugale sancito dal matrimonio è definibile come espressione di disordine morale. Lo scopo dell’unione fra uomo e donna, infatti, è quello di attuare un percorso ispirato alla fedeltà assoluta e alla fecondità, due valori imprescindibili.

Catechismo della Chiesa Cattolica

2360 - La sessualità è ordinata all'amore coniugale dell'uomo e della donna. Nel matrimonio l'intimità corporale degli sposi diventa un segno e un pegno della comunione spirituale. Tra i battezzati, i legami del matrimonio sono santificati dal sacramento.

2363 - Mediante l'unione degli sposi si realizza il duplice fine del matrimonio: il bene degli stessi sposi e la trasmissione della vita. Non si possono disgiungere questi due significati o valori del matrimonio, senza alterare la vita spirituale della coppia e compromettere i beni del matrimonio e l'avvenire della famiglia.
L'amore coniugale dell'uomo e della donna è così posto sotto la duplice esigenza della fedeltà e della fecondità.


Congregazione per l'Educazione Cattolica, Orientamenti educativi sull'amore umano

La sessualità è una componente fondamentale della personalità, un suo modo di essere, di manifestarsi, di comunicare con gli altri, di sentire, di esprimere e di vivere l'amore umano. Perciò essa è parte integrante dello sviluppo della personalità e del suo processo educativo: «Dal sesso, infatti, la persona umana deriva le caratteristiche che, sul piano biologico, psicologico e spirituale, la fanno uomo o donna, condizionando così grandemente l'iter del suo sviluppo verso la maturità e il suo inserimento nella società ».

La sessualità caratterizza l'uomo e la donna non solo sul piano fisico, ma anche su quello psicologico e spirituale, improntando ogni loro espressione. Tale diversità, connessa alla complementarietà dei due sessi, risponde compiutamente al disegno di Dio secondo la vocazione a cui ciascuno è chiamato.

La genitalità, orientata alla procreazione, è l'espressione massima, sul piano fisico, della comunione d'amore dei coniugi. Avulsa da questo contesto di reciproco dono (una realtà che il cristiano vive sostenuto e arricchito in modo particolare dalla grazia di Dio), essa perde il suo significato, cede all'egoismo del singolo ed è un disordine morale.

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Il parere delle diverse religioni

Sul tema dell’eros e della sessualità, le diverse religioni hanno posizioni diverse, ma tutte (anche quelle che non prescrivono obblighi particolari) sottolineano la necessità di vivere questa dimensione senza eccessi, possibilmente nel quadro di un rapporto stabile di coppia.

Tariq Ramadan, Islam e sessualità

In una tradizione riportata, il Profeta associa l'atto sessuale, purché vissuto nel quadro lecito, a un’elemosina, nel senso che diventa espressione di un atto di adorazione di fronte al Creatore. La sessualità è dunque l'espressione dell'essere che accetta tutto del dono di Dio, nel suo cuore come nel suo corpo e che ha coscienza della propria responsabilità nel dominare le sue pulsioni e i suoi istinti per permettere loro di vivere totalmente nella trasparenza e nel dono, con l'essere che l'accompagna davanti a Dio. Gli uomini che circondavano il Profeta furono meravigliati da questo insegnamento che incoraggiava a vivere la vita dei loro corpi e dei loro desideri. L'islam si presenta come la religione dell'equilibrio e il suo messaggio in materia è che un essere umano senza sessualità non è equilibrato. E sempre si delinea la via del giusto mezzo: nessuna sessualità o una sessualità sfrenata sono entrambe premesse di squilibrio.


UCEI, L'unione coniugale, stato ideale

L'unione coniugale è considerata nella tradizione ebraica come lo stato ideale degli esseri umani e la base della società, secondo quanto stabilito da Dio nel momento stesso della creazione.
Troviamo scritto in Genesi: «Dio creò l'uomo a sua immagine, lo creò a immagine di Dio, creò maschio e femmina. Dio li benedisse e disse loro: prolificate e moltiplicatevi e riempite la terra e assoggettatela».
Il matrimonio viene quindi inteso non solo come un obbligo prescritto dalla legge mosaica, ma soprattutto come il fine ultimo e principale della creazione stessa. Il matrimonio costituisce quindi un dovere per ogni ebreo.
Scopo supremo di esso è la procreazione e infatti questo è il primo precetto che ci viene comandato da Dio. Questa è la mentalità dell’ortodossia ebraica: ci si deve sposare e si deve procreare, è un precetto divino.
Anche i rabbini non hanno possibilità di scelta: devono sposarsi. Così era per i sacerdoti e i leviti del Tempio di Gerusalemme. Dunque non c'è neppure un vago pensiero che una persona possa scegliere tra matrimonio e celibato.
Disse Rabbi Eleazar: «ogni uomo che non ha una donna non è un uomo (completo), come è detto: maschio e femmina furono creati e chiamo il loro nome uomo».


Alexander Berzin, Per un rapporto costruttivo

L’attività sessuale, come anche il mangiare, può essere motivata da un’emozione o un atteggiamento disturbante, costruttivo oppure neutro. In funzione della motivazione, anche l’atto sessuale o il nutrirsi possono diventare distruttivi, costruttivi oppure neutri. Per esempio, se mangiamo spinti da una tremenda avidità e attaccamento – semplicemente ci ingozziamo come un maiale – questo è autodistruttivo. Se invece mangiamo perché dobbiamo essere forti per poterci prendere cura della nostra famiglia – per poter avere la forza e l’energia per lavorare, e così via – questa è una motivazione positiva e il nutrirsi diventa un’azione costruttiva. Se infine mangiamo solo perché è ora di mangiare e perché tutti gli altri stanno mangiando, allora eticamente parlando è un’azione neutra.
La stessa cosa vale per il sesso. Se facciamo sesso motivati da un tremendo attaccamento e desiderio, oppure motivati da rabbia, allora è un’azione distruttiva. Se facciamo sesso per mostrare affetto e aiutare qualcuno – un partner appropriato – nella speranza che questo farà sentire l’altra persona un po’ più felice, allora è un’azione costruttiva. Se infine facciamo sesso solamente perché non riusciamo ad addormentarci e in questo modo saremo stanchi e potremo addormentarci meglio, allora è un’azione neutra.

L'eros | Per approfondire

La parola agli esperti: "perché sì"

I testi riportati di seguito riguardano in particolare la necessità di stabilire una comunicazione positiva e costruttiva fra adulti e adolescenti, che consenta di affrontare isieme serenamente i dubbi e i timori tipici degli anni di gioventù. Sia l’esperienza familiare (come nel caso di Annalena Benini) sia l’esperienza nelle scuole e negli oratori (Carù, Pinciroli e Santoro) dimostrano la delicatezza di questo passaggio, tuttavia fondamentale nel percorso di sviluppo dall’adolescenza all’età adulta.

Annalena Benini, Chiedi a tua madre

Ci si allena mentalmente per anni, pensando alle cose giuste, precise e rilassate da dire ai figli sul sesso, quando sarà il momento, anzi un attimo prima che il corpo di quella ragazzina con le lentiggini si trasformi in un corpo nuovo, prima che sbatta la porta, prima che racconti di andare a studiare dalla sua amica lasciando nella doccia mille rasoi, scie di profumo e lo scontrino di un reggiseno di cui non sapevate nulla. Per i padri, anche i più moderni ed entusiasti, in fondo è semplice, scrive Michael Chabon in “Uomini si diventa”, descrivendo però una sconfitta: «Ti schiarirai la gola e, accarezzandoti la barba, le dirai di andare a chiedere a sua madre. Sarà più forte di te: sei uno stereotipo ambulante». Chiedi a tua madre, e tua madre si è già preparata mille discorsi, sull’amore, sulla crescita, sul senso dell’attesa, ha letto libri, ha chiesto alle amiche con figlie un po’ più grandi: assapora il trionfo di quella chiacchierata intima, ma universale, che vi cambierà entrambe, che vi unirà di più. Ha immaginato il caffè che prenderete insieme in cucina, la zuccheriera della nonna, le risate, gli occhi un po’ lucidi (oppure il letto su cui guardate le serie americane e vi prendete a cuscinate). Quindi la mamma un giorno dice, emozionata ma ferma: beh, è ora che parliamo un po’ di sesso. E la figlia, nel cui orizzonte il sesso manda già lampi, risponde: non credo proprio, ed esce dalla stanza. Distruggendo l’ambizione di tutti quei mesi, sfracellando il sogno di essere una madre guida con cui si parla di tutto. Hanna Rosin, manager e scrittrice, ha affermato che tutti i suoi studiati tentativi di chiacchierare di sesso con la figlia quindicenne sono completamente falliti. Si era ripromessa di fare meglio di sua madre, grazie alla quale è cresciuta certa che i preservativi fossero di cuoio e che l’amore si facesse solo stando in piedi, e invece ha scoperto che non basta avere spiegato con sincerità come nascono i bambini per diventare la confidente non solo sentimentale di un’adolescente. Hanna Rosin ha provato a lasciarle manuali sul letto, con noncuranza: la figlia li ha calciati da qualche parte e si è messa a leggere un vero libro. Rosin ha provato a dire: guardiamo insieme Buffy l’Ammazzavampiri? (è un horror, ma un’amica sosteneva che parlava anche di questioni sessuali importanti ed era un aggancio utilissimo), e la figlia ha sbuffato: no, è troppo stupido. A un certo punto quel maledetto discorso sul sesso era diventato un’ossessione, e Hanna Rosin si commuoveva davanti a una serie tivù per liceali in cui la madre tra le lacrime dice alla figlia: «Volevo che tu aspettassi, ma solo perché voglio proteggerti perché ti amo, e non voglio che ti succeda mai niente di male. E voglio che tu riesca sempre a parlare con me». Ecco, alla fine è arrivata l’illuminazione: parlare sempre può non essere sempre una buona idea. Forse è giusto che la quindicenne esca dalla stanza mentre le parlo, di sicuro l’avrei fatto anch’io. Hanna Rosin si è consolata pensando che sua madre non ha avuto colpa di quell’idea assurda sui preservativi di cuoio: era lei che non la voleva ascoltare. Magari a un certo punto, invece, alla ragazza si accenderà la curiosità nello sguardo, e comincerà a fare domande. E ancora nessuna ha provato con il metodo: chiedi a tuo padre.


Rosangela Carù, Monica Pinciroli, Luisa Santoro, Educare all’affettività

Parlare di sesso con gli adolescenti: da più parti affiora la domanda – che nasconde timori e forse qualche imbarazzo – è proprio necessario? E come, quando? Per cercare una risposta sensata e non banale ne abbiamo parlato con Rosangela Carù, Monica Pinciroli e Luisa Santoro. Da anni trascorrono gran parte del loro tempo con i ragazzi, nelle scuole e negli oratori, riflettendo sui temi dell’affettività e della sessualità con loro e con i loro genitori. Osservano gli adolescenti, parlano con loro, ne ascoltano le opinioni, le domande e i bisogni.

Dialogano anche con i genitori, constatando che il loro sguardo non sempre coglie il reale pensiero dei figli su questi temi: li ritengono abbastanza informati ma troppo piccoli e ancora lontani da certi bisogni, oppure già abbastanza maturi per saper scegliere da soli.

Ma come sono questi ragazzi e cosa pensano del sesso?
I ragazzi che incontriamo si mostrano disorientati e curiosi su tutto ciò che riguarda la sessualità… così come lo eravamo noi alla loro età. Il corpo che cambia, i primi innamoramenti, la voglia di crescere e di provare emozioni nuove li scombussola e li porta a porsi delle domande, come da sempre capita ai ragazzi che si affacciano all’età adulta. Oggi come un tempo, fanno fatica a rivolgersi ai genitori, perché sentono di invadere la propria e l’altrui intimità.

Come fanno, allora, ad avere delle risposte?
È molto facile: televisione, riviste, internet sono un comodo supermercato dove recuperare tutto ciò che serve; non solo, riescono persino ad anticipare e indurre la domanda prima ancora che sorga spontaneamente nella mente del bambino.

Ma se sanno già tutto, è necessario educarli all’affettività e alla sessualità?
Crediamo di sì, per vari motivi. Innanzitutto, perché le informazioni dei media non sono calibrate sulle diverse età e non tengono conto dei valori che ogni famiglia vorrebbe trasmettere ai propri figli… senza contare che a volte sfociano nella pornografia. L’informazione infatti non è neutra, ma propone una certa visione della sessualità, largamente condivisa oggi, per cui il valore di riferimento è il proprio piacere che deve essere raggiunto “tutto e subito”. Il nostro intervento educativo è quindi necessario per offrire una visione alternativa che dia maggiore dignità alla sessualità umana. Le informazioni sono assolutamente necessarie, ma devono essere inserite in un’educazione alla relazione e ai sentimenti.

Che responsabilità hanno i media?
I contenuti dei media possono essere scientificamente corretti (anche se non sempre lo sono) e dare risposta alle domande “tecniche”, ma i ragazzi non hanno bisogno solo di questo. Piuttosto cercano delle indicazioni su come rapportarsi con gli altri e su come vivere la propria sessualità di adolescenti, non solo a livello gestuale, ma anche relazionale e affettivo. Questa meta però è raggiungibile solo attraverso un lavoro serio e lungo che ciascun individuo fa, riflettendo su sé e su ciò che gli accade.
I mezzi di informazione certo non invogliano a una riflessione, anzi! Tocca quindi agli educatori accompagnare i giovani a questo traguardo.
I media forniscono “istruzioni per l’uso” su come dichiararsi, come conquistare, come baciare… e questi consigli sono necessariamente uguali per tutti. Ma i ragazzi non sono tutti uguali! Compito dell’educatore è accompagnare l’adolescente nella costruzione della propria personalità, valorizzando l’unicità di ciascuno. Non serve un manuale di istruzioni: nelle relazioni ciascuno si deve giocare in prima persona, per quello che è.

Qualche consiglio utile?
Per i ragazzi, sembra esserci una netta separazione tra la gestualità e i sentimenti, tanto che considerano espressione d’amore i baci, gli abbracci, le carezze, persino gli sms, mentre ritengono il rapporto sessuale un gesto utile a soddisfare il proprio piacere, magari un po’ trasgressivo, ma non così strettamente legato alla sfera affettiva.
Noi crediamo che in ciascun essere umano ci sia una relazione molto stretta tra corpo, emozioni e sentimenti, solo che i nostri giovani vivono in un contesto che non li aiuta a far emergere questa unitarietà. È compito degli educatori farla affiorare.
Negli ultimi anni, molti più ragazzi pongono interrogativi su omosessualità e transessualismo, e a volte queste domande sembrano celare dei timori. Riteniamo che in un contesto culturale nel quale si tendono a confondere i sessi e ad annullare le differenze, possa essere più difficile raggiungere la definizione della propria identità sessuale.
Inoltre la spettacolarizzazione di queste situazioni riduce la questione a banali stereotipi, mentre nasconde la difficoltà e la sofferenza ad esse connesse.
Siamo convinte che sia bene parlarne e diffondere la cultura del rispetto e dell’accoglienza. È altrettanto importante però aiutare i ragazzi a guardare con senso critico ciò che i media propongono e offrire loro opportunità di confronto.

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La parola agli esperti: "perché no"

I testi riportati di seguito affrontano diverse forme di sessualità, con particolare attenzione al periodo dell’adolescenza e all’influenza negativa dei mezzi di comunicazione di massa e di Internet, che spesso veicolano contenuti e immagini inadeguati.

American Psychological Association, Adolescenza: essere o apparire?

La proliferazione di immagini femminili eccessivamente erotizzate, diffuse attraverso pubblicità, abbigliamento, musica, televisione può essere dannosa per i bambini. In particolare le femmine, una volta adolescenti, andrebbero più facilmente incontro a disturbi dello sviluppo psico-emotivo. È quanto sostenuto dall’American Psychological Association (APA) che in seguito alle pressioni dell’opinione pubblica, ha istituito l’APA Task Force on the Sexualization of Girls, una commissione di esperti incaricata di esaminare le teorie sugli effetti dell’erotizzazione precoce indotta dai media.

Nel rapporto pubblicato nel 2007 gli esperti affermano che l’iper-erotizzazione «produce effetti negativi in numerosi campi, inclusi quelli dello sviluppo cognitivo, della salute fisica e mentale, e di un sano sviluppo sessuale». In particolare sembra essere collegata all’insorgenza di tre dei più comuni disturbi di salute mentale che possono colpire il sesso femminile: disturbi alimentari, depressione e scarsa autostima. Vi sarebbero, inoltre, conseguenze negative sulla capacità di sviluppare una sana immagine sessuale di sé.

Che fare quindi? Secondo Eileen Zurbriggen, Presidente dell’APA, i genitori non sarebbero impotenti, ma possono svolgere un ruolo educativo importante nei confronti delle ragazze. Come? Insegnando loro a valutare se stesse e le proprie coetanee per come sono più che per come appaiono, e insegnando ai ragazzi a considerare le ragazze sorelle, amiche e fidanzate prima che oggetti sessuali.

 Nel documento viene, inoltre, sollecitata un’azione da parte di genitori e professionisti della sanità per contribuire a rallentare la diffusione di questi messaggi; le immagini iper-erotizzate dovrebbero essere sostituite da altre che mostrino ragazze e giovani donne in contesti positivi, esaltandone le competenze e l’unicità, con lo scopo di trasmettere a tutti gli adolescenti un messaggio che li porti verso un sano sviluppo sessuale.


Valeria Randone, Le seduzioni della rete

Internet, le chat, l’immediatezza della comunicazione, lascia spazio alla possibilità di nuovi amori, con connotazioni spazio-temporali, totalmente differenti da quelli del passato. L’innamoramento dipende di più da una relazione fisica o da una mentale? Può il web surrogare l’incontro con l’altro, la fisicità, la sensorialità? Gli appuntamenti del passato, amplificati dall’attesa dell’incontro, sembrano ormai essere desueti, il virtuale sembra essere diventato un mezzo indispensabile per fare nuove conoscenze; gli adolescenti specialmente, non trovano un’identità, se questa non viene preceduta da un corrispettivo profilo virtuale. La conoscenza del mondo dell’altro, è fatta anche e soprattutto da tutto quello che l’uomo trasmette tramite il linguaggio non verbale, gestualità, tono e inclinazione della voce, sguardi che nascondono emozioni, timidezze, imbarazzo, desiderio, curiosità. Questo patrimonio di caleidoscopiche sensazioni ed emozioni, non può attraversare il monitor del computer. Moltissimi adolescenti, spesso timidi e spauriti dalle relazioni con i coetanei e con l’altro sesso, trovano degli ostacoli emotivi per rapportarsi agli altri, rifugiandosi spesso nel pc, e trovando nel monitor e nell’identità online una confortevole “esistenza alternativa”.
Molti adolescenti che frequentano il mio studio fanno un utilizzo patologico della tecnologia, dei social network, delle chat, con connotazioni spesso consolatorie di mascherate solitudini. Internet diviene l’amico del cuore, l’amante passionale, il genitore confortevole, il terapeuta consolatorio e il medico online, rappresenta comunque un “rifugio mentale”. La seduzione della rete, porta ad un iperinvestimento del mentale, togliendo voce al corpo, ai suoi bisogni, desideri, necessità. Molti adolescenti, dimenticano di avere un corpo, alterano il ciclo sonno-veglia, attutiscono il senso di fame e di sazietà (spesso mangiano davanti al pc, dormono con il pc acceso), alterano profondamente la percezione dello scorrere del tempo, il tempo diviene un tempo dell’etere, con altre connotazioni spazio-temporali rispetto al tempo reale. In ambito sentimentale-erotico, quali caratteristiche hanno i nuovi amori online? Una caratteristica comune delle nuove “relazioni” instaurate sul web, è l’immediatezza, la semplicità, la velocità dei contatti e soprattutto l’assenza del corpo. Sono relazioni, senza intimità corporea, senza odori, umori, sapori, ansia da prestazione o necessità di dover dimostrare di essere all’altezza delle richieste della partner. Gli scenari del cyber sex sono caratterizzati da una totale disinibizione, da un approccio immediato, senza faticose mediazioni e, soprattutto da un impatto visivo estremamente forte. La rete offre inoltre, la possibilità di identità sessuali alternative o comunque ambigue. L’eros telematico, permette l’utilizzo di nickname appartenenti al sesso opposto o comunque poco definiti,in termini di identità sessuali. La sessualità nell’epoca di Internet, gode veramente di buona salute? L’eros trae vantaggi da una stimolazione visiva immediata e sostitutiva della fisicità e corporeità, oppure lenisce insicurezze, frustrazioni e ansie? La mancanza della fisicità e olfattività del linguaggio online, in realtà crea un “autismo tecnologico”, una condizione di solitudine affettiva, di mancanza dell’incontro con l’altro. Credo che si tratti di una sessualità consumistica, quasi bulimica, intrappolata in uno schema lineare, concentrato sul soddisfacimento del piacere istantaneo, e soprattutto scevro dal vero erotismo.

GlossarioBiografie

Autismo

Disturbo neuro-psichiatrico della funzione cerebrale, caratterizzato da diminuzione della comunicazione e dell’integrazione con gli altri, con un parallelo ritiro interiore.


Autostima

Processo soggettivo e duraturo che porta il soggetto a valutare e apprezzare se stesso tramite l'autoapprovazione del proprio valore personale.


Bulimia

Problema dell'alimentazione per cui una persona ingurgita una quantità di cibo eccessiva.


Erotizzazione

Secondo la psicoanalisi, è l'attribuzione inconscia di valore erotico a organi, oggetti o funzioni che normalmente non lo possiedono.


Rabbino

Il titolo indica uno studioso che si è distinto per i suoi studi ed è un autorevole insegnante della Torah e della legge, considerato la guida spirituale della propria comunità ebraica.


American Psychological Association

American Psychological Association è la principale associazione di psicologi degli Stati Uniti, con quasi 130.000 associati.

Benini

Benini, Annalena

Annalena Benini è nata a Ferrara nel 1975: dal 2001 scrive di costume e letteratura per il Foglio.

Berzin

Berzin, Alexander

Alexander Berzin è nato nel 1944 negli Stati Uniti ed è uno studioso del buddhismo tibetano, di cui ha tradotto numerosi testi.

Carù Rosangela, Pinciroli Monica e Santoro Luisa

Carù Rosangela, Pinciroli Monica e Santoro Luisa

Rosangela Carù, Monica Pinciroli e Luisa Santoro sono pedagogiste e collaborano da tempo a progetti di educazione in tema di sessualità, nelle scuole e negli oratori lombardi.

Chabon

Chabon, Michael

Michael Chabon, nato nel 1963 negli Stati Uniti, è uno scrittore, saggista, sceneggiatore e autore di fumetti. Nel 2001 ha vinto il premio Pulitzer per la narrativa.

Eleazar

Eleazar, Rabbi

Rabbi Eleazar (II secolo d.C) fu un celebre rabbino di Galilea, rinomato per la sua saggezza.

Frank

Frank, Anna

Anna Frank (1929-1945) ebrea tedesca uccisa dai nazisti nel campo di Bergen-Belsen, è diventata uno dei simboli della Shoa grazie al suo Diario, tradotto in tutto il mondo.

Freud

Freud, Sigmund

Sigmund Freud (1856-1939) è stato un neurologo e psicoanalista, fondatore della psicoanalisi. Ha elaborato teorie che tengono conto dell’influenza dell’inconscio sulla mente umana.

Platone

Platone

Platone (428 a.C.-348 a.C.) è stato un filosofo greco antico. Insieme a Socrate, suo maestro, e ad Aristotele, suo allievo, ha posto le basi del pensiero filosofico occidentale.

Ramadan

Ramadan, Tariq

Tariq Ramadan è docente universitario a Oxford, scrittore e giornalista svizzero. Ramadan sostiene la necessità di interpretare correttamente i testi e la natura eterogenea dell'Islam.

Randone

Randone, Valeria

Valeria Randone è nata nel 1968 ed è psicologa specialista in sessuologia clinica e terapia di coppia.

UCEI

UCEI è l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, l’ente che rappresenta a livello nazionale le 21 comunità ebraiche italiane.

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Glossario Biografie

Autismo

Disturbo neuro-psichiatrico della funzione cerebrale, caratterizzato da diminuzione della comunicazione e dell’integrazione con gli altri, con un parallelo ritiro interiore.

Autostima

Processo soggettivo e duraturo che porta il soggetto a valutare e apprezzare se stesso tramite l'autoapprovazione del proprio valore personale.

Bulimia

Problema dell'alimentazione per cui una persona ingurgita una quantità di cibo eccessiva.

Erotizzazione

Secondo la psicoanalisi, è l'attribuzione inconscia di valore erotico a organi, oggetti o funzioni che normalmente non lo possiedono.

Rabbino

Il titolo indica uno studioso che si è distinto per i suoi studi ed è un autorevole insegnante della Torah e della legge, considerato la guida spirituale della propria comunità ebraica.

American Psychological Association

American Psychological Association è la principale associazione di psicologi degli Stati Uniti, con quasi 130.000 associati.

Benini

Annalena Benini

Annalena Benini è nata a Ferrara nel 1975: dal 2001 scrive di costume e letteratura per il Foglio.

Berzin

Alexander Berzin

Alexander Berzin è nato nel 1944 negli Stati Uniti ed è uno studioso del buddhismo tibetano, di cui ha tradotto numerosi testi.

Carù Rosangela, Pinciroli Monica e Santoro Luisa

Carù Rosangela, Pinciroli Monica e Santoro Luisa

Rosangela Carù, Monica Pinciroli e Luisa Santoro sono pedagogiste e collaborano da tempo a progetti di educazione in tema di sessualità, nelle scuole e negli oratori lombardi.

Chabon

Michael Chabon

Michael Chabon, nato nel 1963 negli Stati Uniti, è uno scrittore, saggista, sceneggiatore e autore di fumetti. Nel 2001 ha vinto il premio Pulitzer per la narrativa.

Eleazar

Rabbi Eleazar

Rabbi Eleazar (II secolo d.C) fu un celebre rabbino di Galilea, rinomato per la sua saggezza.

Frank

Anna Frank

Anna Frank (1929-1945) ebrea tedesca uccisa dai nazisti nel campo di Bergen-Belsen, è diventata uno dei simboli della Shoa grazie al suo Diario, tradotto in tutto il mondo.

Freud

Sigmund Freud

Sigmund Freud (1856-1939) è stato un neurologo e psicoanalista, fondatore della psicoanalisi. Ha elaborato teorie che tengono conto dell’influenza dell’inconscio sulla mente umana.

Platone

Platone

Platone (428 a.C.-348 a.C.) è stato un filosofo greco antico. Insieme a Socrate, suo maestro, e ad Aristotele, suo allievo, ha posto le basi del pensiero filosofico occidentale.

Ramadan

Tariq Ramadan

Tariq Ramadan è docente universitario a Oxford, scrittore e giornalista svizzero. Ramadan sostiene la necessità di interpretare correttamente i testi e la natura eterogenea dell'Islam.

Randone

Valeria Randone

Valeria Randone è nata nel 1968 ed è psicologa specialista in sessuologia clinica e terapia di coppia.

UCEI

UCEI è l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, l’ente che rappresenta a livello nazionale le 21 comunità ebraiche italiane.

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